Lonate, un piano da 966mila euro per restaurare il monastero San Michele

LONATE POZZOLO – Una cifra complessiva che tocca i 966.314 euro, per la precisione. Questa la spesa necessaria per il completamento del restauro conservativo del Monastero di San Michele di Lonate Pozzolo. Nello specifico, il progetto esecutivo approvato dalla giunta del sindaco Nadia Rosa, prevede il recupero dell’ala sud dello storico edificio, oltre che la riorganizzazione funzionale dell’intera struttura. Con un obiettivo ben preciso: ricondurre il luogo alla sua destinazione originaria, ovvero la cultura. Il tutto sarà oggetto di richiesta formale di contributo in merito al bando istituto dal Pirellone “Piano Lombardia 2021-2022”. Che punta proprio ad assegnare le risorse per la valorizzazione del patrimonio pubblico regionale ai fini culturali, con innovazione e sostenibilità.

Le dinamiche dell’intervento

Tutte le dinamiche dell’intervento sono raccolte in una serie di relazioni. Un piano dettagliato per dare vita nuova a uno dei gioielli lonatesi. Il quadro generale, come riporta uno dei documenti, prevede il «restauro dell’ultimo lotto funzionale del monastero di San Michele, quello corrispondente all’ala sud, così da completare la rifunzionalizzazione di tutto il complesso monumentale». Inoltre, il trasferimento di tutti gli ambienti della biblioteca comunale nell’ala sud «ha bisogno di un accesso indipendente, che potrà avvenire da porte già esistenti verso il giardino nella parte meridionale del complesso».

E ancora: «La configurazione dell’attuale area di ingresso da ovest sarà modificata per l’inserimento di una struttura verticale portante in acciaio, a parallelepipedo vetrato su tre lati». Al suo interno, «verrà posizionato un ascensore panoramico senza cabina, ma con una piattaforma rettangolare delimitata da parapetti in struttura metallica». Mentre il vano «sarà delimitato e protetto dalle pareti vetrate continue». L’inserimento dell’ascensore «avverrà attraverso l’eliminazione di uno dei due servizi igienici». Ma saranno anche previsti «un guardaroba, due depositi e un banco di ricevimento».

Il primo piano dell’ala ovest «sarà dedicato alle esposizioni temporanee», riferimento che va in particolare al «grande ambiente sopra il refettorio». Lo stesso vale per il primo spazio affrescato dell’ala nord, che «sarà anch’ esso dedicato a esposizioni temporanee». Mentre le altre aree del primo piano ospiteranno «mostre permanenti di reperti storici e archeologici, pergamene, libri rari, tele e affreschi». Il piano terra dell’ala nord sarà dedicata «ai disegni di architettura dell’architetto Ulisse Bosisio (ex proprietario del monastero) e alla conservazione e consultazione degli altri documenti d’archivio».

Architettura moderna e preesistente

Alla base del metodo di intervento per la conservazione della manica sud del monastero ci sono una serie di premesse, che puntano a «stabilire un rapporto di continuità tra architettura moderna e quella preesistente». Le tre maniche dell’edificio «avranno funzioni complementari ma autonome». Saranno quindi «indipendenti da percorsi orizzontali continui ma collegate tramite i numerosi vani scala». Inoltre, saranno « recuperate le tegole a canale e mantenuto inalterato il sistema di raccolta delle acque».

Le pavimentazioni del piano terra «saranno completamente rimosse e recuperate e ripristinate per consentire lo scavo per creare un vespaio aerato all’interno e all’esterno», oltre che il «consolidamento delle fondazioni e l’eliminazione dell’umidità risalente». Anche quelle del primo piano subiranno lo stesso trattamento, per consentire il consolidamento dei solai lignei». Sia per la nuova scala che per le strutture a ballatoio per i libri e l’archiviazione dei documenti saranno utilizzati «il ferro e il legno». Mentre, tutte le superfici a intonaco del peristilio, delle volte e delle facciate esterne «saranno consolidate previa integrazione delle lacune per conservarne integralmente la patina». E così per quelli interni. «Tutti gli impianti saranno indipendenti dalle murature» ma verranno collocati «sotto le pavimentazioni». I cavi di alimentazione per l’illuminazione degli ambienti «proverranno naturalmente solo dai soffitti».

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