Fontana e Moratti inaugurano le Case di comunità di Lonate e Tradate

LONATE POZZOLO – «La collaborazione istituzionale tra il sociosanitario e l’assistenziale è il modo migliore per prendere in carico la persona. E non la malattia». L’assessore regionale al Welfare, Letizia Moratti, ha inaugurato oggi 26 aprile la Casa di comunità a Lonate Pozzolo. Poco prima, il taglio del nastro anche alla Casa di comunità a Tradate, con il governatore di Regione Lombardia, Attilio Fontana. Coinvolte le istituzioni, quindi, sia locali che regionali. Ma anche figure di spicco dell’Asst Valle Olona e dell’Asst Sette Laghi.

I numeri

Ventunesima Casa di comunità inaugurata, la prima nella Valle Olona. A cui ne seguiranno altre, fino a un totale 12 strutture per un importo complessivo di 20milioni di euro. A questi si aggiungeranno due Ospedali di comunità, per 5 milioni di euro. Numeri presentati dall’assessore regionale, che toccano i 35milioni di investimento complessivo in Valle Olona in questi due anni, più ulteriori 8milioni di euro per le grandi apparecchiature. Di fatto, un modo per sottolineare come «Regione abbia particolare attenzione a questo territorio».

«Due integrazioni importanti»

Nelle casi di comunità si realizzeranno «due integrazioni importanti», ha spiegato Moratti. Il primo tra «i medici di medicina generale con gli infermieri di famiglia e con gli specialisti, per creare un’équipe che lavora insieme per presa in carico complessiva della persona». L’altra coinvolge «il sociosanitario e l’assistenziale, quindi con la collaborazione dei Comuni». Fino all’impegno su tutti i fronti: «Ci dovremo sempre rapportare col territorio e ascoltare i bisogni dei cittadini per dare le migliori risposte. Garantiamo la nostra attenzione per una riforma che nasce dal territorio per il territorio».

I presenti

Fra i presenti, il direttore generale di Asst Valle Olona, Eugenio Porfido e il direttore sociosanitario Marino Dell’Acqua. E, ovviamente, il sindaco Nadia Rosa: «È una festa per noi, la Casa di comunità è motivo di grande orgoglio, fortemente voluta e nata dalla sinergia con le associazioni». Sulla stessa linea il presidente provinciale Emanuele Antonelli: «Ci vuole questa struttura, per portare avanti una riforma sanitaria che avvicina le persone offre un aiuto». E così, il presidente dell’Ambito distrettuale Stefano Bellaria (sindaco di Somma Lombardo): «È importante puntare su una medicina che vicina alle persone e al territorio. E che è fatta di eccellenze e di umanità. Noi tutti ci siamo per coordinare e programmare insieme». Da Regione, anche il presidente della Commissione Sanità, Emanuele Monti: «La legge 22 è stata approvata a dicembre, oggi è il risultato del lavoro fatto in collaborazione con il terzo settore, con i medici e con tutti i volontari». Presente anche il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Roberto Cenci.

Prima, l’inaugurazione a Tradate

Appena prima dell’inaugurazione a Lonate, è stato il turno della Casa di comunità a Tradate. Ospite il vicepresidente della Lombardia Letizia Moratti. Insieme al governatore Attilio Fontana, all’assessore regionale Raffaele Cattaneo al senatore tradatese Stefano Candiani. Oltre alle istituzioni locali. C’era il sindaco Giuseppe Bascialla: «Da 40 anni svolgo l’attività di medico e finalmente, posso dire, “abbiamo una riforma”. Che punta punta a integrare i servizi sociali con la sanità. E dove i medici di base avranno un ruolo cruciale». Per Ats, il direttore generale Lucas Maria Gutierrez: «Il territorio dell’Insubria ha bisogno di strutture di prossimità, per favorire l’integrazione sociosanitaria in ottica moderna». Fra le testimonianze, quella dell‘infermiera Barbara Macchi, referente della nuova Casa di comunità: «I nostri pazienti hanno bisogno di figure competenti. Da quando siamo attivi, abbiamo visto crescere il numero di cittadini che si rivolgono alla Casa di comunità. Vogliamo valorizzare tutte le risorse che il territorio offre».

Per Gianni Bonelli, direttore generale di Asst Sette Laghi, «l’amore del proprio lavoro è la parola comunità da declinare nel concreto sono due pilastri fondamentali. Bisogna partire dal locale per arrivare a costruire il sistema. E la sanità di prossimità fa riferimento a questa logica». Così il governatore di Regione Lombardia, Attilio Fontana: «La conferma che la nuova riforma sta andando nella giusta direzione arriva dalle testimonianze dell’infermiera Macchi e del sindaco. Senza dimenticare il terzo settore, che ha sempre operato nell’ambito sociosanitario ma prima di ora non era mai stato istituzionalizzato». A chiudere Francesca Brianza, vicepresidente del consiglio regionale: «Le Casa di comunità rappresentano un elemento fondamentale e costituiscono un presidio che non si occupa solamente della gestione della malattia, ma della presa in carico della persona a 360 gradi».

Alla partecipata cerimonia di inaugurazione erano presenti anche alcuni sindaci della zona, tra cui Cristiano Citterio di Vedano Olona e Mattia Premazzi di Venegono Inferiore, i referenti delle associazioni del terzo settore e tra queste Adele Patrini di Caos e Manuela Crivellaro del Ponte del Sorriso.

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