Lotta alla mafia, Albizzate ricorda il sacrificio di Pio La Torre con un incontro

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ALBIZZATE – Saranno Franco La Torre e Alessandra Cerreti gli ospiti di “Legalità parliamone con”, appuntamento ad Albizzate che avrà come tema centrale la lotta alla mafia. L’uno, presidente della Consulta antimafia di Roma e figlio di Pio La Torre, politico assassinato per il suo disegno di legge sul reato di associazione mafiosa, e l’altra, pubblico ministero che a Reggio Calabria ottenne una delle prime collaborazioni di donne della ‘ndrangheta, venerdì 19 ottobre alle 21 racconteranno le loro esperienze alla Sala Reni del municipio. Moderatore sarà Adelio Airaghi, presidente dell’associazione Volarte Italia che ha organizzato l’incontro insieme all’assessorato alla Cultura e alla Pro Loco.

Il clima in cui si viveva nel 1982

«Questo serata vuole essere una continuazione dell’incontro organizzato a marzo con il magistrato Catello Maresca, incentrato sulla lotta alla camorra e sull’arresto del boss Michele Zagaria», ha dichiarato Airaghi. «Ospiteremo Franco La Torre che parlerà della mafia, di che cosa successe nel 1982 e quale era il clima di quel periodo, nonché delle varie iniziative intraprese dal padre e da lui stesso. È grazie all’opera di Pio La Torre che siamo giunti all’introduzione dell’articolo 416 bis del codice penale, in base al quale il riunirsi a scopo mafioso è diventato un reato. E, a questo riguardo, la mafia è intervenne nel modo più atroce possibile, eliminando fisicamente lui e Rosario Di Salvo; la legge “Rognoni – La Torre” poi approvata ha dato un forte contributo alla lotta a questo tipo di organizzazioni».

Il pentimento di Giuseppina Pesce

«Durante l’appuntamento interverrà anche Alessandra Cerreti, magistrato della Direzione distrettuale antimafia di Milano, in precedenza ha operato in Calabria: è stata lei a seguire il pentimento di Giuseppina Pesce, tra le prime donne a distaccarsi da un clan di ‘ndrangheta. Riuscì a convincere quella che all’epoca, per la giovane età, era praticamente una ragazza. Che dichiarò: “Lo faccio per i miei figli, per dare loro un futuro diverso, nell’ambito della legge e non al di fuori”. La sua decisione contribuì a smantellare il clan Pesce, uno dei più potenti. Non ho problemi a dire che il lavoro svolto da Cerreti con la ‘ndrangheta sia paragonabile a quello compiuto da Falcone con Buscetta: è stato tolto un velo che copriva un sodalizio criminale». Franco La Torre sarà protagonista anche il mattino seguente, sabato 19, che lo vedrà dalla 9 alle 11 a Gallarate per incontrare gli studenti del liceo scientifico “Leonardo Da Vinci”; insieme a lui ci sarà la già consigliere della Corte d’Appello di Milano Maria Rosaria Sodano.

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