Luca Boldetti: «Varese come Roma. Per traffico, rifiuti cinghiali e buche»

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VARESE – Luca Boldetti, consigliere del Polo delle libertà, cita e parafrasa il maestro Franco Battiato per denunciare quanto Varese stia copiando in peggio Roma. E parte proprio dalla canzone Venezia Istanbul (Patriots – 1980, per chi volesse ascoltare il brano ndr) del cantautore di Ionia per arrivare al parallelismo tra la Città Giardino e la Città Eterna.

Ma le somiglianze che mette sul piatto Boldetti, a parte quella morfologica dei sette colli sui quali poggiano entrambe le città, sono tutte negative. «Traffico, perché ci sono troppi cantieri aperti contemporaneamente; rifiuti ovunque, ma anche strade piene di buche e la questione funicolare».

A Varese “girano” solo le scatole

Il compianto maestro Battiato cantava “Venezia mi ricorda istintivamente Istanbul”. Prendo in prestito queste parole perché, in questi giorni, Varese mi ricorda Roma: un po’ per il caldo afoso, un po’ per la vista di sette colli tanto nella città capitolina quanto nella città giardino. Ma non solo per questo. 

Varese mi ricorda Roma per il traffico: assurdo e folle aprire così tanti cantieri contemporaneamente! In questi giorni l’amministrazione guidata da Galimberti è riuscita a congestionare completamente tutto il traffico automobilistico proveniente da sud: lavori in via Gradisca, chiusura del tratto finale di viale Borri con code infinite su via Gasparotto (che non si sono ridotte per nulla), senza la presenza costante di un vigile per far “girare” meglio le auto, e lavori in piazza Repubblica a completare il tutto. Risultato: una città bloccata e smog alle stelle, in un periodo dove le scarse piogge aggravano già la situazione inquinamento. Riguardo ai cantieri di Varese, e in particolare a quello di piazza Repubblica, bisogna constatare la scarsa presenza di adeguate indicazioni stradali in merito alle zone dei lavori. Inoltre, viste le aree intensamente trafficate, auspico quantomeno che i tempi dei semafori siano stati modificati adeguatamente.

I primi sacchi della monnezza

Varese mi ricorda Roma per i rifiuti per strada: grazie ai nuovi contenitori per la raccolta differenziata, ben più piccoli rispetto ai precedenti sia per i condomini che per le case singole, si vedono già a bordo strada e sui marciapiedi sacchi di rifiuti lasciati fuori dai contenitori. Qualcosa che non si era mai visto a Varese e che non fa altro che diminuire il livello di decoro della nostra città, già non eccelso: basti pensare alla situazione del lago dei Giardini Estensi.

Cinghiali, buche nelle strade inefficienza di Avt

Varese mi ricorda Roma anche per la numerosa presenza di cinghiali, ormai anche nelle vie cittadine, e, purtroppo, anche per gli autobus in fiamme, come da recenti cronache.

Varese mi ricorda Roma per le numerose buche su strade e marciapiedi e per l’incapacità dell’amministrazione di porvi un adeguato rimedio, con un costante peggioramento delle carreggiate che sfavorisce soprattutto le forme di mobilità dolce quali i monopattini e le biciclette, messi in pericolo da questa situazione.

Varese mi ricorda Roma anche per l’inefficienza delle società controllate: AVT non è riuscita a muoversi per tempo sulla vicenda funicolare, causandone una chiusura che dura già da molti mesi e che, probabilmente, andrà avanti per tutto l’anno. Aspem Reti, proprietaria del Lido della Schiranna, non riesce a rendere fruibile la piscina del Lido, in un periodo in cui ce ne sarebbe proprio bisogno.

Finale con il giallo… politico

Varese, infine, mi ricorda Roma per un ultimo elemento comune. Ma, da amante di “gialli”, lascio ai lettori indovinare quale.

Luca Boldetti non va oltre, ma il riferimento finale è al colore politico dell’amministrazione: a Roma come a Varese il governo cittadino è nelle mani del centrosinistra.