Luca Crespi racconta il primo museo bonsai del mondo al Rotary “Castellanza”

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LEGNANO – Giovedì 7 marzo il Rotary Club di Busto Arsizio, Gallarate e Legnano “Castellanza” si è radunato nella ormai abituale sala del Dinner The Mode a Legnano, in questa particolare occasione adorna di meravigliosi e unici bonsai che l’hanno impreziosita in ogni angolo. Il Club ha infatti ospitato Luca Crespi (nelle foto), titolare di Crespi Bonsai di Parabiago dal 1989, che da oltre 40 anni viaggia in Europa e in Oriente partecipando a mostre, manifestazioni, dimostrazioni e convegni per visitare le più importanti collezioni di bonsai e incontrare grandi maestri di fama mondiale.

Custodi italiani della cultura orientale

Come raccontato da Luca, accompagnato dalla moglie Agnès, la storia di Crespi Bonsai ha radici profonde, si tramanda di padre in figlio, cresce e si consolida perché forte di una grande passione e unità familiare, basi dell’impresa che oggi è rinomata in tutto il mondo. La prima passione è stata quella di papà Luigi che, vivaista dal 1959 e con un’attività sorta a Parabiago nel 1961, inizia ad interessarsi di bonsai da amatore.

Nel 1979 si realizza il passaggio dall’hobby all’impresa: Crespi diviene il primo importatore di bonsai in Italia. Da subito l’impronta che l’azienda desidera imprimersi non ha un semplice taglio commerciale, ma porta con sé il desiderio di mettere in contatto culturale Oriente e Occidente. Negli anni Ottanta papà Luigi compie numerosi viaggi per trascorrere periodi di apprendistato in Giappone dal maestro bonsaista Shinji Ogasawara.

Nel 1991 viene inaugurato il Crespi Bonsai Museum, primo museo permanente di bonsai al mondo che precede addirittura l’apertura dei musei giapponesi e cinesi, organizzando nel 1995 il celebre Raduno internazionale del Bonsai & Suiseki /Crespi Cup. Nel 2012 a Luigi Crespi viene riconosciuta l’onorificenza “Ordine del Sol Levante, Raggi in Oro e Argento” dall’imperatore del Giappone Akihito per il lavoro svolto nella diffusione della cultura giapponese in Europa.

Un’esposizione unica nel suo genere

La proposta museale nasce dalla determinazione e dal desiderio di offrire a tutti coloro che desiderano avvicinarsi a questa cultura, la possibilità di ammirare una preziosa collezione che comprende alberi che portano sulla loro corteccia i segni dei secoli trascorsi, vasi di grande pregio fra cui spiccano contenitori per bonsai di epoca Qing, Tokugawa e Meij di eccezionale fattura.

La collezione Crespi è composta di 200 opere che vengono esposte a rotazione secondo la stagione. «Questo – ha confermato lo stesso relatore – è l’aspetto più affascinante e sorprendente della cura del bonsai: lo scandire del tempo è ritmato dalla forza della natura che ha tutto da insegnarci attraverso le sue manifestazioni». L’immensa e costante manutenzione di questi gioielli senza tempo passa attraverso le cure di esperti e gli interventi di miglioramento del maestro Nobuyuki Kajiwara, responsabile del museo, e di docenti dei corsi triennali dell’Università del Bonsai Crespi.

Al termine della serata, il presidente del Rotary Club “Castellanza”, Giuseppe Ferravante, ha personalmente omaggiato tutti i soci e gli ospiti con un bonsai da portare a casa, raccomandando a ciascuno di offrirgli le cure necessarie per durare nel tempo. Luca Crespi e la consorte sono stati omaggiati a loro volta con un libro sul Palio di Legnano e una chiavetta usb con la storia del Rotary. Appuntamento a giovedì 28 aprile per la prossima conviviale di Club.

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