Momblano: “Maxi scambio con la Roma? Ipotesi carnevalesca. Juve ok con la Lazio”

cristiano ronaldo momblano

 

Lo juventinologo per eccellenza, Luca Fausto Momblano, ha ricostruito le dinamiche in casa Juve in vista della ripartenza del campionato e della Champions League con un occhio al mercato che verrà.

Scusi Momblano, partiamo dal 3 giugno, sconfitta a Cardiff nella finale di Champions. Che pensieri ha oggi nella ricorrenza di quella partita?

Ci stavo pensando proprio stamattina 5 minuti prima della telefonata. Il 3 giugno per me è una data particolare per tante ricorrenze. Prima che dell’aspetto sportivo, ho pensato a piazza San Carlo. Non ho pensato alla partita, anche perché per come la si è persa, è quella su cui c’è meno da recriminare. Ciò che accadde in piazza San Carlo, per me poi che sono di Torino, ha avuto una certa importanza e impatto.

Che Juve ritroveremo alla ripresa del campionato?

Se già prima la Juve era un fortino, adesso lo è ancora di più, perché questa situazione sanitaria ha alzato ulteriormente la cortina.
Dire oggi come stanno lavorando è molto complicato. La parte più difficile è stata senza dubbio quella mentale: convincere gli atleti che c’è ancora qualcosa da conquistare. Un lavoro a livello motivazionale complesso anche perché qualcuno, vista la situazione, aveva anche staccato la spina. È stata fatta un’opera incisiva da parte della società. Per riconnettere la squadra dal punto di vista mentale è stato fatto dalla dirigenza un grande lavoro, soprattutto da parte di Pavel Nedved.

Siete favoriti contro la Lazio grazie alla rosa più lunga?

La premessa è che la formula è un terno al lotto per tutti perché ora riparte una nuova stagione. La Juve oggi, però, secondo me è ancora più favorita di prima. Dovesse vincere la Lazio, complimenti a loro, perché avrebbero fatto un doppio capolavoro: prima restando a un solo punto dalla Juve e poi superandola. Anche il fatto di non avere la Champions tra i piedi è un vantaggio indubbio. La Juve ha una rosa superiore, con giocatori più abituati a giocare partite pesanti.

A livello politico come sono i rapporti tra Juve e Lazio?

Da quello che so io, ci sono anche rapporti informali. Agnelli è sufficientemente scaltro e intelligente da sapersi conformare con gli interlocutori che ha di fronte. Senza più Marotta, questo ruolo di tessitore lo stava svolgendo proprio Agnelli che è bravo a capire che bisogna parlare lingue diverse a seconda di chi hai di fronte. Non penso ci sia un rapporto diverso che con De Laurentiis o Commisso. Rapporti certamente non tesi. Diversa è invece la situazione con Marotta.

Mercato che verrà: come sarà per la Juve?

Ci sono ancora tre risultati sportivi da raggiungere e un bilancio ancora da definire. Questo è peraltro un mercato lungo 4 mesi. C’è quindi un lungo margine di manovra e può succedere di tutto. La mia impressione è che quest’anno per avere ingaggi da 7 milioni in su, servirà che Paratici faccia una campagna cessioni diversa dall’anno scorso, ma c’è spazio comunque per uno che risponda a questi parametri. Le altre operazioni saranno tutte con giocatori che guadagnano sotto i 3-4 milioni annui, ma la prospettiva è vasta anche con questo range. Più che sui cartellini la Juve lavorerà sul monte ingaggi e quindi si punterà alla cessione di giocatori come Higuain, Rabiot, Kedira, andando su giocatori più funzionali nel rapporto tra rendimento e ingaggio.

Tonali è già scappato o resta ancora un obiettivo della Juve?

È un giocatore che piace. Da quello che dicono dall’entourage di Tonali direi di sì. L’Inter è pronta da settimane a formalizzare un’offerta ufficiale al Brescia. Se sapremo il futuro di Tonali entro un mese è perché va all’Inter, altrimenti la porta resta aperta e allora dipende da ciò che decide di fare la Juve.

Il grande colpo della Juve dove sarà?

A centrocampo. In avanti si può pescare tra diverse opzioni. Se Higuain andrà via ne restano due. La Juve farà due attaccanti diversi. Un attaccante più esterno e un centrale ma si può pescare bene anche con cifre che non superano i 7 annui di ingaggio. In un mondo normale il colpo sarebbe Pogba. Arthur piace molto però era condizionato al presupposto che Pjanic e Barcellona avessero un accordo e dunque trovare qualcosa da quelle parti che potesse soddisfare anche la Juve. Ma in una dimensione astratta Arthur in una lista di preferenza è al quinto o sesto posto.

Davanti come si muoverà la società?

Tra i centrali, se la Juve potesse sceglierebbe Gabriel Jesus che è sul mercato. Sugli attaccanti più defilati piacciono Chiesa e Boga che non disturbano le gerarchie e che possono crescere tranquillamente. Secondo me la Juve non cerca il profilo tecnico alla Milik: lo puoi fare se è un’opportunità, altrimenti non è il primo obiettivo.

Pjanic andrà via?

Vuole andare a Barcellona, ma Arthur non ci sente all’idea di andare alla Juve. Vuole restare lì. Ora è tutto più complicato. La Juve ha sofferto la gestione di giocatori forti trentenni. Vidal e Rakitic ad esempio non interessano. Pjanic al Barcellona è un’operazione molto salda.

Oggi si è parlato di maxi scambio tra Juve e Roma?

Quel maxi scambio, per come inteso, mi sembra una cosa carnevalesca. Bernardeschi a Roma la cancellerei come ipotesi ad esempio. Se dovesse scegliere di andare via, dopo la Juve accetterebbe solo l’estero. Cristante e Mandragora può avere un senso. Zaniolo piace tantissimo, si sa. Kluivert può piacere a Sarri. La Juve però preferirebbe parlare di Zaniolo tra un anno e non oggi. Penso che quest’anno difficilmente Zaniolo si sposti.

Sarri resta o va via?

Secondo me oggi la società è concentrata prima sul portare a casa gli obiettivi sportivi. I conti quest’anno saranno più complicati. Quello che gli farebbe perdere terra sotto i piedi è l’esito delle due competizioni più importanti: non dovesse passare con il Lione o non dovesse vincere il campionato si complicherebbe tutto. Me poi dipende molto anche da tutto ciò che offre il mercato internazionale.

Luca Momblano JUVENTUS-MALPENSA24