“Giusto temporeggiare. Con una nuova ondata facciamo l’estate in casa?” Luigi Furini predica cautela

 

Le frizioni tra il mondo del calcio e il Governo. Il futuro di Lautaro Martinez e il rimpatrio tra mille polemiche di Silvia Romano. Un sacco di temi d’attualità trattati con Luigi Furini, il popolare giornalista e opinionista televisivo.

Fase2 del calcio impantanata: chi ha più responsabilità nel rimpallo tra Governo e le istituzioni del calcio?

Il governo può ragionare sulla base del rapporto del comitato scientifico. Ed è normale che non voglia allargare troppo le maglie dopo i sacrifici fatti dalle persone negli ultimi tre mesi. Dall’altra parte ci sono le società che contestano il protocollo troppo stringente. In tanti fanno il paragone con la Germania. Ma è un paragone che non sta in piedi.
La Germania ha infatti avuto meno contagi e può contare su un sistema che ha più di quattro volte il numero dei nostri posti di terapia intensiva. Non possiamo fare un paragone coi tedeschi. Culturalmente siamo più vicini al Venezuela. Il Governo ha paura, ma anche la gente ha paura. Ieri sentivo in TV i ristoratori lamentarsi. Vissani che urlava e diceva di avere un ristorante da duecento posti, ma che il decreto lo penalizzava riducendone la capienza per il distanziamento sociale. Mi chiedo: ma è così sicuro di riempire eventualmente i 200 posti? La gente ha paura e sarà cauta.
Tornando al calcio. Alla fine si giocherà, ma il Governo sta usando prudenza. Di chi è la colpa? Non lo so. Credo che alla fine Conte prenda il pallino e se lo porta via lui.

Il coltello dalla parte del manico chi ce l’ha dopo il rifiuto di alcune squadre di non accettare il protocollo?

Le società. Le federazioni cosa possono dire? La Federcalcio dovrà trovare una quadra con le società per poi andare a trattare col Governo. Stanno aspettando di capire anche cosa accadrà in Germania. Di qui ai primi di giugno ti dai una regolata e valuti meglio.

Anche temporeggiare è una scelta?

Certo che lo è. Aspetto e vedo. Stamattina mi ha chiamato un amico che vuole andare in Puglia e mi dice che stanno rigettando le prenotazioni dei lombardi. Preferiscono rimetterci gli incassi di fronte alla possibilità di poter essere contagiati. Bisogna fare le cose con intelligenza e con cautela.

È una società questa che ha messo i soldi e l’economia davanti alla vita umana e alla salute?

Adesso vanno di moda alcune frasi: deve ripartire il business, prima si moriva di Coronavirus, adesso stiamo morendo di fame. A Brescia e a Bergamo un mese fa dicevano che si moriva come le mosche, me lo ricordo, e adesso invece pare che tutti se ne siano già dimenticati. Ci sono ancora i morti nei freezer e dicono che adesso bisogna ripartire. Preferisco aspettare piuttosto che vedere una nuova ondata di contagi. Poi cosa facciamo? Tre mesi chiusi in casa in estate?

Memoria corta o cosa?

Gente che cambia idea in un lampo: la cosa non mi stupisce. Il voltagabbana mi fanno un po’ schifo. L’ onda va di lì e tutti vanno con l’onda. Adesso l’onda per gli italiani da cavalcare è la riapertura e quindi spingono su questo acceleratore ma chi ha in mano il volante deve stare attento. Però loro ti dicono che adesso bisogna riaprire perché sennò si ferma l’Italia.

Che paese sarebbe un paese che nelle sue priorità mette l’aspetto economico davanti alla salute?

Io non lo condivido. Boris Johnson parlo di immunità di regge finché non è toccato a lui. Anche in Brasile, Bolsonaro, e Trump in America fanno un po’ spallucce. Più trascuri la malattia e peggio è: in America dicono che la crisi sarà più profonda del previsto. Forse se avessero preso misure più rigorose non sarebbe in quelle condizioni lì e la la crisi sarebbe stata meno profonda e meno duratura.

Perché tanto odio contro Silvia Romano?

Una volta gli stupidi e gli ubriachi li mettevano in fondo alle osterie e non li ascoltava nessuno. Ora a questi qua gli dai in mano un computer e se a un asino dai un computer si sente un cavallo e si sente in diritto di mettere mi piace, condividere cose assurde. E poi ci sono gli scemi come lui che gli danno ragione. Mi chiedo: ma dove viviamo? Temo che da questa cosa ne usciremo peggio. Ha messo in evidenza questi aspetti assurdi. Questa signorina era partita per fare del bene. La Ong avrebbe dovuto prendere più precauzione e lei si è fatta prendere dall’entusiasmo giovanile e si è ritrovata in questa roba qui. Poi, una volta tornata, questi si sono scatenati con commenti atroci. Alla base del discorso c’è secondo me che se un essere umano è imprigionato in una foresta da rapitori pericolosi, per un fatto di umanità e civiltà, lo si deve andare a prendere. Gli israeliani hanno addirittura pagato per avere indietro i loro prigionieri già morti.

È dispiaciuto per la possibile partenza di Lautaro?

Volesse andare via, vada pure. Se lui non dice niente è implicito che è lusingato dall’idea di partire. Vediamo di ottenere il massimo e ne cercheremo un altro. L’ anno scorso di questi tempi era una riserva. Se volesse andare a giocare con Messi, vada pure.

Luigi Furini INTER-MALPENSA24