Lunghe attese al pronto soccorso, l’Asst di Legnano: «Seguite le normali procedure»

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LEGNANO – Una «precisazione» che arriva 4 giorni dopo il caso della paziente che ha trascorso più di 11 ore, praticamente un’intera giornata, al pronto soccorso dell’ospedale di Legnano prima di essere visitata. L’ha divulgata oggi, martedì 23 agosto, la direzione della Asst Ovest Milanese dopo aver avviato «prontamente le opportune verifiche».

«Tempo necessario per esami e diagnosi»

«Dall’esame del verbale del pronto soccorso – fa sapere la direzione all’esito delle verifiche – è emerso che le procedure adottate durante la degenza della paziente risultano aderenti, sia nella diagnosi che nelle terapie, alla situazione patologica manifestata al momento del suo arrivo in pronto soccorso. Nel corso del triage d’ingresso, alla signora è stato attribuito un codice verde e sono stati avviati gli esami di laboratorio, oltre alle necessarie rivalutazioni cliniche da parte del personale sanitario nell’arco temporale di permanenza in Ps.

«La permanenza in pronto soccorso è stata necessaria – prosegue l’Asst che gestisce l’ospedale di Legnano – per garantire un adeguato monitoraggio e inquadramento diagnostico della paziente, per fronteggiare l’insorgenza di eventuali manifestazioni acute, ma anche per effettuare gli opportuni esami clinici e strumentali che hanno portato alla presa in carico della signora per i successivi approfondimenti specialistici. La signora è stata dimessa in codice verde».

«Accessi record nel reparto»

Infine, un’aggiunta che sottolinea l’ingente carico di lavoro del reparto in quel giorno. «È da ricordare che nella giornata del 16 agosto, tutto il personale sanitario del pronto soccorso è stato impegnato per assicurare la massima assistenza ai numerosi pazienti gravi giunti a Legnano in codice rosso o giallo» conclude la direzione dell’Azienda sociosanitaria, citando l’“overboarding” ovvero il superamento del limite di accessi per i quali è attrezzato il pronto soccorso. Un fenomeno frequente a Legnano, su cui c’è sicuramente da lavorare per porvi rimedio.

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