M.Art.E. rivoluziona Romeo e Giulietta, a Varese in scena la prima del musical

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Enzo Laforgia con Lia Locatelli e Caterina Rossi

VARESE – Si chiama Romeo e Giulietta Revolution il musical prodotto da M.Art.E Scuola dello Spettacolo, un progetto nato da un’urgenza creativa. La prima dello show si terrà venerdì 27 maggio alle 21 al Teatro Nuovo di Varese, in collaborazione con il Comune di Varese e con il contributo di Regione Lombardia. Romeo e Giulietta Revolution è il risultato di un lungo lavoro di introspezione di attori, ballerini e interpreti diretto da Lia Locatelli, esperta del metodo Strasberg, che passa attraverso uno studio approfondito e consapevole sulle emozioni dell’umano.

Un gruppo di giovani professionisti

Trenta giovani professionisti del settore, dai performer ai tecnici, tutti diplomati o diplomandi nelle migliori accademie, si sono uniti durante la pandemia dando luogo a un prodotto fuori dagli schemi, innovativo e all’avanguardia, che, con rispetto del classico, racconta il contemporaneo. La compagnia è stata inoltre già contattata per diverse repliche in altri spazi. «Un progetto che nasce dalla caparbietà e coraggioso, tanto da rendervi dei “marziani”: in questo momento storico così complesso avete deciso di ripensare il vosto futuro con un percorso che unisce teatro e formazione – ha spiegato oggi, mercoledì 18 maggio, a Palazzo Estense l’assessore alla Cultura Enzo Laforgia – È interessante anche per l’ostinata volontà di voler ricostruire un sistema di relazioni sociali e farne un mezzo di diffusione della cultura».

Un testo immortale, sempre contemporaneo

«Lo spettacolo nasce a seguito di due anni di Covid, in cui, come tanti altri giovani interpreti, anche la nostra compagnia ha lottato dalle proprie camere imbracciando armi chiamate teatro, recitazione, comunicazione, emozioni, per poter continuare a essere sé stessi, per continuare a vivere», ha spiegato Locatelli, direttore artistico di M.Art.E e regista del musical. «E lo abbiamo fatto tramite un testo immortale, sempre contemporaneo, famoso, tragico, infine risultato catartico. Quando ci chiedono perché proprio Shakespeare, perché Romeo e Giulietta, la risposta è semplice: perché le guerre di oggi sono le stesse di ieri, il dolore fisico, quello psicologico, l’amore, i sentimenti dei protagonisti raccontati nel Seicento vivono anche oggi e sono così sorprendentemente simili a noi».

Verona è ovunque

La scena si svolge nella bella Verona, ma Verona è ovunque. È sempre. Il musical non racconta semplicemente della guerra tra Montecchi e Capuleti, ma si schiera apertamente contro tutte le guerre e le diversità, grazie a video e installazioni espliciti, provocatori, sinceri, senza giri di parole. A partire dal prologo, in cui musiche techno inedite si intrecciano con le parole di Shakespeare, alle coreografie di Vogueing passando per i cantanti, per i giganteschi costumi scenografici e i video di cronaca, tutto ci racconta cosa l’emozione smisurata, talvolta insensata, possa produrre, fino all’inevitabile, tragico epilogo. «L’evento servirà anche a raccogliere fondi per sostenere la nostra scuola», ha dichiarato Caterina Rossi, socia fondatrice e direttore organizzativo dell’associazione. «Non si tratta di un saggio e dietro allo spettacolo che andrà in scena c’è un mondo di professionisti. La sfida è che sia a libero accesso, cosicché tutto ciò che arrivi alla sua conclusione sia un riconoscimento alla nostra professionalità».

Tra spettacolo di prosa e musical

«La “revolution” sta nella regia, fatta di contributi musicali inediti ed editi, in colori e costumi, in voice over e proiezioni, il tutto a creare quasi uno spettacolo-installazione», ha aggiunto Locatelli, diplomata alla Scuola di Teatro di Bologna Galante Garrone, passando per il Piccolo Teatro di Milano. «La regia tecnica è affidata a Niccolò Maggio, tecnico video ed esperto in mediaserver. La rivoluzione sta anche nell’idea di non smettere di lavorare. Infatti questo progetto non si è mai arrestato, fin dal primo lockdown. Abbiamo imparato cosa voglia dire lavorare l’emozione in rete, cantare col nostro vocal coach Simone Pontini davanti a una webcam. E grazie a questo lavoro, fatto di contributi video, audio, e lezioni da lontano, è nato un progetto in continuo movimento, adattabile anche a spazi non convenzionali, quindi non per forza da fare in teatro. Un mash up tra uno spettacolo di prosa e un musical: forte, emozionante, resiliente, tecnologico».

La scuola aperta da quattro mesi e la pandemia

«La nostra scuola era aperta da solo quattro mesi quando è esplosa la pandemia: un progetto che tanto avevamo faticato a rendere realtà subiva uno stop improvviso e inaspettato», ha raccontato Rossi. «Ma non ci siamo arresi, abbiamo subito trovato nuove risorse, nuovi strumenti, per portare avanti i nostri corsi. Ci siamo riusciti e abbiamo ottenuto risultati davvero incredibili. M.Art.E con il sostegno di Regione Lombardia è riuscita nel periodo più duro della pandemia a continuare a svolgere i propri corsi gratuitamente per i soci e sostenendoli in momenti di solitudine e fatica. In quel periodo sono nati diversi progetti, compresa questa bellissima risposta artistica. Ora finalmente anche il pubblico varesino potrà vederla».

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