Maccagno, rapinato dopo l’aperitivo: «Racconto senza capo né coda». Assolti

MACCAGNO CON PINO E VEDDASCA – Prima aveva denunciato di essere stato aggredito a seguito di un aperitivo a Maccagno, finito con le botte e la sottrazione di uno smartphone, di una collanina e del bancomat. Poi in tribunale a Varese la persona offesa, un 30enne, ha cambiato versione, risultando poco credibile.

La sentenza

È finita con l’assoluzione, perché il fatto non sussiste, dei tre giovani dell’alto Varesotto accusati di essere gli autori di quella rapina. L’episodio risale all’estate del 2020. In aula la persona offesa aveva fornito «un racconto illogico» dei fatti, stando a quanto dichiarato dagli avvocati della difesa, Corrado Viazzo e Giovanni Caliendo, nel chiedere l’assoluzione.

I dubbi degli avvocati

Perplessità, quelle degli avvocati, legate al fatto che in udienza il 30enne non aveva riconosciuto i presunti responsabili, da lui denunciati quattro anni fa, aveva cambiato la dinamica dei fatti e il luogo in cui sarebbero avvenuti. Dettagli per cui i difensori avevano inoltre chiesto la trasmissione degli atti alla procura per il reato di calunnia.

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