Majorino a Busto: «Voglio vincere». Ma sul nuovo ospedale non dice né sì né no

BUSTO ARSIZIO – «Facciamo il nuovo ospedale? Il tema è che tipo di progetto si realizza. Altrimenti, come fa la destra, racconti che farai l’ospedale che non si fa». Parola di Pierfrancesco Majorino, candidato di centrosinistra e 5 Stelle alla presidenza di Regione Lombardia, ieri sera, 20 gennaio, ai Molini Marzoli di Busto. Dopo aver già parlato di «progetto da verificare», l’europarlamentare Dem che corre per espugnare Palazzo Lombardia gira intorno alla questione anche di fronte alla platea bustocca. Ma promette: «Aprirò un dossier sull’ospedale unico. Il progetto va rivisto». Sulla sfida al centrodestra di Attilio Fontana il concetto invece è chiarissimo: «Noi ce la giochiamo per vincere, non per partecipare».

Il dilemma del nuovo ospedale

Il tema sanità è caldo in sala. «Chi va in ospedale a Busto oggi non sa cosa trova – l’affondo di Valentina Verga, consigliere comunale e candidata Pd – i medici se ne vanno e sono sette anni che si parla di nuovo ospedale». Ritardi che anche Majorino rinfaccia al centrodestra che governa la Lombardia: «Hanno fatto un pasticcio e hanno preso in giro per anni le comunità locali» afferma ai giornalisti fuori dalla sala. Poi dal palco tuona: «È da un sacco di anni che si è dimostrato che grazie alla gestione della destra non si può fare». Ma alla vigilia dell’Accordo di Programma, “Pier” non dice né sì né no al nuovo ospedale: «Il tema è che tipo di impatto avrà sull’ambiente e sulla viabilità e che tipo di progetto si costruisce in relazione al bisogno del territorio». Sembra un po’ un modo per buttare la palla in tribuna. Già il Pd di Busto in passato sulla questione del nuovo ospedale aveva avuto posizioni contrastanti al suo interno, e una posizione meno netta rispetto al “no” in campagna elettorale dei Dem di Gallarate. Ora però, se si punta a governare la Lombardia, gli elettori si aspetterebbero una presa di posizione chiara. Perché bloccare l’Accordo di Programma vuol dire allontanare la già non vicinissima prospettiva del 2030 per l’entrata in funzione del nuovo polo ospedaliero di Beata Giuliana.

La serata a Busto

Sala piena, oltre 150 persone. E coalizione compatta, con i candidati di PD (Samuele Astuti, consigliere regionale uscente, e Valentina Verga), Movimento 5 Stelle (Massimo Uboldi), Alleanza Verdi Sinistra (Massimiliano Balestrero) e lista Majorino (Leonardo Tomasello) che “scaldano” la platea prima del lungo comizio del candidato governatore. Majorino fin da subito ricorda quanto la sfida sia complicata: «Voi a Busto lo sapete bene perché avete due anni da aggiungere ai 28 di Regione Lombardia». Il riferimento è al dominio incontrastato del centrodestra. La sanità è il piatto forte, ma “Pier” spazia su tutti i temi caldi della sua campagna, dai trasporti alle case popolari, dal Pnrr («serve un super assessorato per intercettare i fondi europei») alla lotta alla mafia. E attacca soprattutto il centrodestra: «Se rivince Fontana, vi ritrovate Gallera, quello dei positivi nelle RSA, e Romano La Russa… Io che sono di Milano lo conosco bene, è il massimo del minimo».

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