Avvolgimento bagagli a Malpensa, «lavoratori nel limbo»

Malpensa avvolgimento bagagli lavoratori

MALPENSA – Si muove l’Ispettorato del lavoro in merito al cambio di gestione del servizio di protezione e avvolgimento bagagli a Malpensa e Linate. A rischio licenziamento ci sono infatti oltre 20 lavoratori della TrueStar, società di Gallarate presente da anni in aeroporto, che ha dovuto lasciare il posto alla subentrante, la spagnola Zomaer Global sl. I sindacati chiedono che la forza lavoro venga riassorbita dai nuovi arrivati, che al momento non si sono ancora palesati in brughiera. Tant’è vero che sono già spuntati gli abusivi per sopperire alla mancanza del servizio per i passeggeri

Il contratto multiservizi 

La direzione dell’Ispettorato del lavoro di Varese ha richiesto la disponibilità delle parti per una convocazione urgente in merito alla discussione dell’articolo 4 del Contratto Multiservizi che prevede – in caso di cessazione di appalto a parità di termini, modalità e prestazioni contrattuali – l’impegno per l’impresa subentrante di garantire l’assunzione senza periodo di prova degli addetti esistenti in organico. I sindacati, in particolare Cub Trasporti e Flai che stanno seguendo da vicino la vicenda, ritengono che il passaggio da TrueStar a Zomaer Global sl sia a tutti gli effetti un cambio di appalto e come tale i lavoratori debbano essere assorbiti dai nuovi arrivati.

Lavoratori nel limbo 

La tesi opposta è che invece si sia trattata semplicemente di una gara per la concessione di spazi commerciali e che la subentrante non abbia dunque alcun obbligo nei confronti di chi c’era prima. Se a questo si aggiunge che gli spagnoli ancora non si sono palesati, ecco perché la TrueStar non ha potuto fare altro che mettere tutti gli addetti di Malpensa e Linate in ferie con immediata decorrenza. L’azienda ha reso noto ai propri lavoratori di essere impegnata a sostenere i propri legittimi interessi e quelli del personale attivando tutte le procedure, contrattuali e sindacali, previsti dalle norme. «Di fatto ci sono più di 40 lavoratori nel limbo», denunciano i sindacati. E il rischio di un imminente licenziamento è molto alto

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