Malpensa, dopo il Bridge il Masterplan. Brunini (Sea): «La bozza è pronta»

Malpensa Bridge Masterplan Brunini

MALPENSA – Armando Brunini guida la Sea, società di gestione degli aeroporti di Milano, dallo scorso gennaio. Al suo arrivo, l’amministratore delegato ha subito trovato un’emergenza da affrontare: il trasferimento straordinario dei voli di Linate a Malpensa per i tre mesi estivi.

Brunini, mancano 16 giorni alla fine del Bridge. Possiamo dire prova superata per Malpensa?

«Arrivati a questo punto direi proprio di sì. Malpensa ha dimostrato di reggere, di essere un grande aeroporto capace di sostenere grandi volumi di traffico. Non era scontato. E invece sia l’infrastruttura sia i processi e l’organizzazione delle persone hanno risposto benissimo, quindi siamo estremamente soddisfatti della tenuta dello scalo».

Cosa l’ha colpita in positivo in questi tre mesi e cosa invece è da rivedere?

«I primi giorni sono stati i più faticosi, ma era normale un po’ di rodaggio. In ogni caso il sistema ha retto sempre. Il Bridge è stato comunque molto utile perché è stato uno stress test che ci ha permesso di capire quali sono le aree di miglioramento. Non c’è niente di molto critico, ma ci sono diverse aree sulle quali intervenire. Non c’è dubbio che la viabilità è la numero uno».

Come pensate di intervenire?

«Abbiamo una percentuale di viaggiatori che arriva con mezzi pubblici che è bassissima a confronto con il resto d’Europa. Sia in termini di competitività dell’aeroporto, che di comodità dei passeggeri e di emissioni in atmosfera dobbiamo assolutamente fare uno sforzo come sistema, perché evidentemente come Sea controlliamo molto poco, per ottenere un trasferimento modale. Nei prossimi anni una delle priorità sarà lavorare per fare in modo che meno passeggeri vengano con autoveicoli a carburante e più persone raggiungano Malpensa con mezzi pubblici, a partire dal treno. Un po’ questo è già avvenuto negli ultimi tempi con gli investimenti di Trenord, ma dobbiamo ancora lavorare tantissimo».

Le Olimpiadi di Milano sono un’occasione per attirare risorse e investimenti su Malpensa?

«Riteniamo proprio di sì. I progetti prioritari sono chiari a noi, alla Regione e al territorio. Ci auguriamo che da qui al 2026 ci possa essere un vero e proprio salto infrastrutturale sull’accessibilità, che è il tema numero uno per Malpensa da un punto di vista strutturale».

Terminato il periodo straordinario del Bridge, l’aeroporto tornera alla sua normalità. C’è già un piano industriale firmato Brunini che disegna la Malpensa dei prossimi anni?

«Stiamo ovviamente lavorando al Piano industriale, il business plan a cinque anni, che contiamo di presentare al cda entro la fine dell’anno. Potremo dunque raccontarlo subito dopo. C’è poi il Masterplan, ovvero il piano infrastrutturale dei prossimi quindici anni. La bozza è pronta e siamo pronti a discuterla e condividerla con i vari soggetti interessati».

Ci saranno delle modifiche rispetto al Masterplan del suo predecessore, l’ex presidente di Sea Pietro Modiano?

«Ne parleremo a tempo debito».

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