Ferrovia Malpensa-Gallarate, l’ira di Legambiente contro il Parco del Ticino

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GALLARATE – Regione Lombardia e Ferrovie Nord procedono a passi veloci verso la realizzazione del collegamento ferroviario Malpensa T2 – Linea RFI del Sempione. «Come se il verdetto del ricorso al Tar del prossimo 15 febbraio fosse già nelle loro mani con esito favorevole: tanta arroganza non si era mai vista», attacca il Circolo “Ercole Ferrario” di Legambiente Gallarate.

Contro il Parco del Ticino

Gli ambientalisti si scagliano in particolare contro la gestione del Parco del Ticino che, secondo loro, ha mutato la gestione dei problemi ambientali. «Dopo la convenzione con Sea, finalizzata a farle ottenere dei soldi pubblici europei, il Parco ha compiuto un altro passaggio della sua perdita di ruolo nei confronti dei Comuni, ben concretizzatosi nel ritiro del ricorso al Tar», ricorda Legambiente. «Quanto il suo modo di operare si sia trasformato, assumendo decisioni relative al territorio in modo non più partecipato ma impositivo, è ormai sotto gli occhi di tutti. Le decisioni infatti non sono più discusse ex ante, nell’Assemblea del Parco, ma comunicate ex post, a cose fatte».

Le compensazioni

Balza in primo piano la questione delle compensazioni. «La ferrovia – prosegue Legambiente Gallarate – sarà realizzata a disprezzo della minima salvaguardia sanitaria delle popolazioni circostanti. L’area tra i due comuni, secondo il progetto voluto da Regione Lombardia, sarà attraversata da un’enorme cementificazione, i cui riflessi negativi non potranno non farsi sentire». Venendo ai costi delle compensazioni, «è facilmente ipotizzabile che le Ferrovie Nord risparmieranno un po’ di soldi e nessuna opera compensativa degna di tale nome andrà in porto. Non solo perché in zona non ci sono aree utili alla mitigazione, ma soprattutto perché l’importo concesso pari a 3,4 milioni per 41.000 metri quadrati deve coprire tutte le spese, cosa impossibile. E’ semplice verificare che con 83 euro al metro quadrato (3.400.000 / 41.000 mq), anche nella previsione di ridurre le aree, non si riuscirà ad attuare nessun intervento significativo. Semplicemente acquistare un terreno industriale, fare la progettazione e le bonifiche nella migliore dell’ipotesi avrà costi di 10 o 20 volte la somma a disposizione». Concludono gli ambientalisti: «La ferrovia sarà un’altra delle grandi opere realizzate sul territorio senza le dovute compensazioni ambientali. A partire dai mondiali di Italia ’90, a Malpensa 2000, al ripristino delle cave inizialmente pensate come aree verdi, ma poi trasformate in parcheggi, fino ad oggi, al collegamento ferroviario Malpensa T2 – Linea RFI del Sempione. Ciascuno tragga le conclusioni su che tipo di cittadini siamo noi. Fortunatamente c’è un ricorso al Tar ancora da discutere: quello del Comune di Casorate assieme a quello di Legambiente».

Ferrovia T2-Gallarate, Parco Ticino ritira il ricorso al Tar. C’è l’accordo con Regione

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