Ferrovia Malpensa-Gallarate, Casorate e Cardano non mollano. Nuovo ricorso al Tar

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CASORATE SEMPIONE – L’annullamento di tutti gli atti approvati fino a oggi. Questa la richiesta di Casorate Sempione e Cardano al Campo, che non arretrano di un centimetro nella loro battaglia contro il progetto ferroviario per unire il Terminal 2 di Malpensa con Gallarate. I due Comuni, insieme, hanno presentato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale – depositato la settimana scorsa – per la decisione presa nell’ultima conferenza dei servizi sulle aree demaniali. Che qualche rumore l’aveva fatto. E dopo il passo indietro del Parco del Ticinoche ha raggiunto un accordo con Regione Lombardia sulla compensazioni ambientali, fino al ritiro del ricorso al Tar – ora Casorate e Cardano colgono l’occasione per ribadire la loro posizione. Che, di fatto, è sempre la stessa: in opposizione alla posa dei binari. Lo ha annunciato il sindaco Dimitri Cassani ieri, 12 luglio, in consiglio comunale.

Il ricorso presentato

Si sa, Parco del Ticino e Regione hanno raggiunto un accordo. Il riferimento va in modo particolare a quei 3,4 milioni di euro richiesti dall’ente che tutela l’ambiente, con l’obiettivo di convertirli in opere compensative sul territorio. Ma che includono anche altre condizioni, come il quadruplicamento della Rho-Parabiago a cui subordinare la T2-Gallarate o la possibilità che i binari diventino la nuova via principale per il trasporto merci. Un assist per rimettere in chiaro che «il nostro Comune, al contrario, ha continuato per la strada che è stata intrapresa e non ha cambiato posizione». Da qui il ricorso al Tar depositato con Cardano per la decisione presa nell’ultima conferenza dei servizi: «Ci sono una serie di motivazioni che l’avvocato ha portato a suffragio del ricorso, chiedendo l’annullamento di tutti gli atti approvati fino ad oggi». Non solo, il legale nel ricorso «chiede di riunire i due procedimenti per valutarli assieme».

La conferenza servizi

Un passo indietro: la conferenza servizi a cui si fa riferimento è quella dello scorso 15 aprile per il perfezionamento dell’intesa Stato-Regione sulle aree demaniali. Incontro che si era concluso con il via libera sul progetto da parte del Ministero. Non senza qualche dubbio. Come l’assenza di Parco del Ticino, non invitato «perché considerato un ente che ha solo un interesse di carattere ambientale», diceva Cassani. Da qui era stata inviata la richiesta – poi accolta – di una proroga temporanea per inoltrare alcune integrazioni al verbale. In attesa di gennaio 2022, periodo in cui è prevista l’udienza del ricorso.

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