Lonate, Rusconi contrattacca: «Verderio ha lasciato Grande Nord già da due anni»

LONATE POZZOLO – «La mozione è molto semplice e condivisibile da tutti. Le polemiche? Speculazioni politiche per screditare Grande Nord». Il consigliere di minoranza Michele Rusconi torna sulla mozione presentata – ma non discussa – in consiglio comunale a Lonate Pozzolo lo scorso 7 luglio. Tema, il museo a cielo aperto di via Gaggio, con l’invito a fare «investimenti annuali atti a sostenere gli interventi di sostituzione e di ammodernamento delle varie costruzioni di protezione». Ma soprattutto mette in chiaro la sua posizione sul polverone che questa decisione ha sollevato all’interno del gruppo di Grande Nord. Modesto Verderio e Paolo Tiziani, militanti dal 2018 (nella foto la campagna elettorale di tre anni fa) all’interno del movimento, hanno infatti rassegnato ufficialmente le dimissioni «non condividendo la linea politica», hanno precisato in una nota. E ora Rusconi, dice la sua.

La posizione di Rusconi

Verderio e Tiziani hanno scelto la via della rottura di fronte a una mozione considerata «inopportuna e fuori luogo», E che «dimostra un’ignoranza totale della conoscenza sulla storia della via del Gaggio». Ma anche «totalmente irrispettosa nei confronti del signor Ambrogio Milano, ultra ottantenne ma attivissimo». Insomma, proprio non era andata giù. Come non è andata giù a Rusconi. Che ora torna alla carica: «La mozione non attacca l’attuale amministrazione. Né tantomeno quella precedente, ora all’opposizione. Semplicemente richiede che si intervenga a migliorare un angolo del paese molto caro ai lonatesi». E aggiunge: «Non offende il lavoro – straordinario e unico – dell’associazione. Ma propone di intervenire per ripristinare le strutture e renderle più efficaci e belle». A dare vita a questa mozione non è stato «nessun accordo o macchinazione politica», ma è nata «raccogliendo i commenti di alcuni cittadini». E sulle polemiche, «basta leggere la mozione per capire che non c’è spazio per alcuna contesa. E la gente l’ha capito».

Dubbi sulle dimissioni

Sulla questione è intervenuta anche Monica Rizzi, responsabile organizzativo federale di Grande Nord. E’ lei a porre l’accento sull’effettiva possibilità che Verderio e Tiziani potessero uscire dal movimento. Più che altro, ricorda Rizzi, entrambi non avrebbero più rinnovato la tessera di Grande Nord dal 2019. Alludendo, quindi, al fatto che entrambi non risultassero nemmeno iscritti. Secondo i vertici del movimento indipendentisti, insomma, l’avventura di Verderio con Grande Nord di fatto era già finita quando decise di scendere a patti con il centrosinistra in maggioranza a Lonate per diventare presidente di Sap, la società di gestione dei rifiuti. Via Gaggio? Soltanto un pretesto.

«Lasciamo il Grande Nord per una linea politica che dimostra totale ignoranza»

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