Da Malpensa a tutta Italia il video-appello degli agenti di vigilanza privata

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MALPENSA – Da Malpensa a tutta Italia il video degli agenti di vigilanza diventa virale. Il messaggio «Noi non restiamo a casa per voi. Voi restate a casa per noi» è diventato una sorta di appello-mantra diffuso dalle forze di polizia, dei vigili del fuoco, da medici, dagli infermieri e dai sanitari di tutta Italia. A questi video-appelli se ne aggiunge uno. Speciale, perché spontaneo. E collettivo. L’idea di realizzarlo è partito dal personale dell’istituto di vigilanza Ivng, molto presente anche nell’aeroporto di Malpensa.

Divise diverse, stesso messaggio

«Abbiamo contattato la quasi totalità degli istituti di vigilanza presenti in Italia – spiega Veronica Misiano, che il video lo ha poi confezionato – C’è stata la voglia non soltanto di promuovere un messaggio importantissimo, quello appunto di chiedere a tutti di restare a casa per limitare il contagio da Coronavirus anche per rispetto di chi, come noi è tanti altri non lo possono fare, ma anche il desiderio di mettere in luce il lavoro che ogni giorno gli agenti di vigilanza privata svolgono in tutta Italia». Le prime risposte alla richiesta di mandare in breve video o una foto «Sono state circospette – sorride Veronica – Tutti volevano capire, ovviamente, quale fosse il progetto. Una volta illustrata l’idea sono arrivati decine e decine di contributi». Società e divise diverse, un solo messaggio potente.

Noi ci siamo. Il video diventa virale

«Molto spesso noi veniamo chiamati gli angeli invisibili – continua Misiano – Facciamo turni pesanti, con tempo sottratto alle famiglie, affrontiamo un lavoro pericoloso. Eppure spesso tutto questo (anche nell’immaginario collettivo) non viene valorizzato. Il nostro è un lavoro complesso, difficile. In questo momento, così complesso e di emergenza per tutti, abbiamo voluto dire forte e chiaro che noi ci siamo. Per tutelare gli altri, affrontando il nostro lavoro e facendo il nostro dovere. Senza poter rimanere a casa. Chi può, dunque, deve farlo come forma di responsabilità verso tutti». Il video ha iniziato a circolare sui social, sulle pagine degli addetti ai lavori. «Non credevamo che potesse raggiungere così tante persone». E invece è diventato virale a colpi di migliaia di visualizzazioni alla volta. Sino ad arrivare al ministero dell’Interno.

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