Lombardia, il contagio rallenta la crescita. Monitoraggio per i medici e i casi sospetti

MILANO – Il contagio non si ferma, ma è tornato a crescere in modo stabile: la Lombardia si aggrappa a questi numeri per sperare nella fine dell’incubo coronavirus. La luce in fondo al tunnel non si è spenta, soprattutto se si guardano i numeri con una prospettiva su più giorni: «C’è un trend di rallentamento – sottolinea l’assessore al welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, che rinnova quotidianamente l’invito a non soffermarsi sui dati giorno per giorno – ma questo significa che dobbiamo essere ancora più determinati. Il traguardo non è lontano e bisogna essere rigorosi». E Palazzo Lombardia mette in campo nuove strategie di contenimento: sorveglianza attiva dei pazienti dimessi e dei sintomatici non “tamponati” e controllo della temperatura per il personale sanitario.

Numeri in chiaroscuro

Le elaborazioni del consigliere PD Samuele Astuti, che continua a rimanere critico sull’aleatorietà dei dati di Regione Lombardia

In Lombardia i dati di oggi, 24 marzo, mostrano una crescita dei casi positivi a 30.703, più 1.942 che «è un po’ più alto rispetto a ieri che era 1555, ma probabilmente dovuto al fatto che al laboratorio di Monza i dati di ieri sono stati caricati oggi perché abbiamo un’anomalia in quell’area». In chiaroscuro anche i numeri dei decessi, che salgono ancora di 402 unità, sfondando il drammatico tetto dei 4000 morti tra i contagiati da Coronavirus (4.178), a cui fanno da contraltare i 600 pazienti dimessi dagli ospedali e guariti dal virus (in tutto 6.657 dall’inizio dell’emergenza). Per quanto riguarda i ricoverati sono 9711, più 445 mentre ieri avevano fatto registrare un confortante “segno meno” . Sono invece 1.194 i pazienti ricoverati in terapia intensiva. «In regione – ricorda Gallera – abbiamo creato il 110% di posti letto in più in terapia intensiva, da 724 a 1500 e non è assolutamente finita», perché dopo l’ospedale militare di Crema e in attesa dell’ospedale degli Alpini di Bergamo e di quello alla Fiera di Milano, (con il superconsulente Guido Bertolaso, positivo al Covid-19 e in isolamento, che seguirà il cantiere a distanza) domani 25 marzo verranno aperti 5 nuovi letti a Legnano e altrettanti al San Carlo, e giovedì 26 altri 16 al Policlinico e 10 al Niguarda.

I numeri sui territori

In termini di distribuzione provinciale, se Varese conferma un trend di crescita stabile e costante, senza curve che “impennano”, con 29 nuovi casi per un totale che si attesta a 450, lasciano ben sperare i numeri della Città Metropolitana di Milano, dove il contagio non sfonda. Più 375 casi (di cui solo 121 a Milano città) che portano il numero dei positivi a 5.701. Ma è sempre Brescia a crescere di più: i casi sono ora 6298, più 393, contro i 257 nuovi casi registrati a Bergamo, per un totale di 6.728 persone con Covid-19, mentre a Monza l’aumento anomalo di 324 casi (rispetto a 22 e 24 nuovi casi di ieri e l’altro ieri) appare legato a ritardi di caricamento degli esiti dei tamponi. Il raggio di luce di oggi arriva da Codogno, epicentro della crisi dove «le persone positive sono 268 – fa notare Gallera – con zero contagi in più rispetto a ieri».

Sorveglianza attiva

La novità di oggi, 24 marzo è la delibera approvata in giunta regionale sulla sorveglianza attiva di isolati e casi sospetti: dalle 8 alle 20 nelle sedi di continuità assistenziale già esistenti sono state istituite Unità speciali per la gestione domiciliare dei pazienti con sintomatologia simil influenzale o sospetti di Covid-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero. Si effettuerà un «monitoraggio dei pazienti Covid dimessi a domicilio ma non ancora guariti, e delle persone che manifestano sintomi riconducibili al virus e si curano a casa – spiega Giulio Gallera – saranno i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta a occuparsene anche attraverso sistemi di telemedicina. Il provvedimento prevede che i medici e pediatri monitorino, anche con contatti telefonici e attraverso la telemedicina, le condizioni di salute dei propri pazienti fragili e cronici, i pazienti sintomatici potenzialmente Covid (ai quali vengono date indicazioni per l’autoisolamento), o quelli già individuati positivi al virus, i cui nominativi siano stati tramessi da Ats».

Monitoraggio degli operatori sanitari

Nella stessa delibera si prevede anche il monitoraggio clinico degli operatori sanitari. «Prima del turno di lavoro – spiega l’assessore Gallera – sarà rilevata la temperatura corporea e qualora superi i 37,5 verrà richiesto il tampone naso-faringeo per ricerca di Sars-CoV-2 e l’allontanamento dal luogo di lavoro con sospensione dell’attività lavorativa». Anche per gli operatori sanitari «è prevista la possibilità di usufruire di strutture ricettive messe a disposizione dalla Regione, qualora non potessero effettuare l’autoisolamento al proprio domicilio».

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