Air Italy, ancora un rinvio. “Rischio primo licenziamento di massa in era Covid”

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MALPENSA – Si è chiuso con un ulteriore rinvio l’incontro al Ministero del Lavoro sulla vertenza Air Italy con l’impegno da parte della società a non inviare le lettere di licenziamento sino al prossimo incontro che si terrà tra qualche giorno. «Seppur apprezzata la presenza delle viceministre del MiSe e del MinLav – si legge nella nota diffusa da Anpav Sardegna – non è più tollerabile che nella gestione della principale vertenza aziendale italiana in atto, siano assenti i responsabili dei dicasteri competenti». Sul piatto c’è il licenziamento dei 1.322 dipendenti (la maggior parte di questi operativi all’aeroporto di Malpensa) della compagnia.

Intollerabile assenza di Giorgetti e Orlando

«Ciò anche alla luce del fatto che la società non ha mutato la propria volontà e conferma di rifiutarsi di richiedere la cassa integrazione, anche a costo pressoché zero per le casse aziendali», prosegue la nota. La vicepresidente della Regione Sardegna Alessandra Zedda, presente all’incontro, si è unita al coro dei sindacati nel rivendicare «Parità di trattamento per il lavoratori Air Italy rispetto a quelli di tutte le altre compagnie aeree italiane atterrate dal Covid e oggi coperte da ammortizzatori sociali, preannunciando conseguenze nei rapporti con gli azionisti, distesi sino a ieri».

Stato di emergenza prorogato

«In difetto di un cambio di passo da parte della politica nazionale nella gestione di questa vertenza, i Lavoratori rischiano di vedersi formalizzato il licenziamento a Natale ed essere poi licenziati il giorno di Capodanno, in piena crisi pandemica, nonostante il Governo abbia prorogato lo stato di emergenza sino a marzo – continua il comunicato –  Quello dei lavoratori Air Italy rischia quindi di essere il primo licenziamento di massa in piena era Covid».

Quattro mesi per una soluzione

Il direttore del Ministero del Lavoro Romolo De Camillis ha fatto presente che «L’azienda ha 120 giorni di tempo per inviare le lettere di licenziamento e la stessa ha dato disponibilità a non inviarle nell’immediato. Tutte le oo/ss hanno chiesto di utilizzare il tempo a disposizione per individuare la soluzione più opportuna». Anpav, insieme alle altre organizzazioni sindacali ha quindi chiesto ai liquidatori di non effettuare azioni unilaterali prima dei 120 giorni di validità della procedura di licenziamento collettivo appena conclusa.

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