Malpensa non vola, i tassisti chiedono aiuto: «Ore di attesa senza alcun incasso»

taxi milano malpensa

MALPENSA – «Siamo circa 50. Ci alterniamo durante la settimana, così ognuno di noi riesce ad effettuare qualche corsa». Si apre con il racconto di un gesto di solidarietà tra colleghi il racconto del grido d’aiuto che si alza fortissimo dai tassisti di Malpensa (foto d’archivio). Le parole sono di Massimo Campagnolo, presidente del Consorzio Taxi Malpensa e presidente nazionale Federtaxi Cisal. 

Si lavora a turno per guadagnare tutti qualcosa

Campagnolo descrive una situazione drammatica direttamente connessa al quadro più ampio, altrettanto preoccupante, che riguarda l’aeroporto di Malpensa. Con pochissimi voli e una ripresa che appare lontana, «Ci vorranno anni per tornare ai livelli pre Covid», sottolineano in tanti, anche il numero di corse effettuate dai taxi si è, gioco forza, ridotto al lumicino. Di qui la decisione, che coinvolge appunto una cinquantina di autisti, di lavorare a turno tutti qualche giorno alla settimana in modo da poter spalmare il numero di clienti e fare in modo che tutti riescano a incassare qualcosa. «Siamo davvero in difficoltà, ore di attese e nessuna corsa, abbiamo dotato le auto di protezioni ma non possiamo omologarle perché la motorizzazione è chiusa e di noi nessuno parla – Sono le parole di un tassista in servizio fuori dal Terminal 2 – Si sta qui anche dieci ore per poi andare via senza aver portato via nessuno, è un disastro. Ta Varese e Milano saremo cinquemila operatori, città e aeroporti, tutto fermo. A Milano città – ha proseguito il tassista -è lo stesso, in piazza Piemonte ci saranno state cento auto ferme, noi viviamo di turismo e business, il secondo è attivo online da casa, chissà se i turisti potranno arrivare».

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