«Manifattura di Legnano, il Comune non perda l’occasione di fare un buon affare»

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LEGNANO – Ma perché il Comune di Legnano non pensa di acquistare gli edifici della Manifattura in centro vincolati dalla Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio? A chiederselo – e a chiederlo all’Amministrazione Radice – è il consigliere comunale Franco Brumana, secondo il quale dopo che è stato perfezionato il vincolo culturale su alcune porzioni dello stabilimento (nella foto), il Comune «avrebbe l’occasione di acquistare con il diritto di prelazione gli edifici vincolati ad un corrispettivo molto inferiore a quello della vendita all’asta dell’intero complesso, e da determinarsi in misura proporzionale al valore delle parti vincolate». Insomma, un affare. Già perché, a detta del consigliere del Movimento dei Cittadini, i beni vincolati potrebbero essere comprati dal Comune a un prezzo di gran lunga più basso di quello fissato per l’intera area, che è di 3,8 milioni di euro, con l’ulteriore vantaggio di servirsi di alcuni degli edifici vincolati (l’opificio, gli uffici, il convitto e il villino del direttore, oltre alla ciminiera) per realizzarvi alcuni importanti progetti, oggetto anche dell’ultima campagna elettorale. A cominciare dal mercato coperto e dall’istituto tecnico superiore, con un introito nelle casse comunali derivante dalla vendita o dall’affitto dei rispettivi spazi, che nel caso dei capannoni dell’ex opificio sono talmente vasti da permettere qualsiasi insediamento.

Brumana: «Treno prezioso da prendere al volo»

Insomma, per Brumana «si prospetta un’occasione importantissima per la città a cui purtroppo pare che non si sia pensato». L’asta per la vendita dell’area (il cui prezzo è precipitato da quello iniziale superiore ai 21 milioni di euro) si svolgerà il 28 gennaio ma, avverte il consigliere civico, «non dovrebbe andare in porto perché il bando non prevedeva la possibilità della prelazione e il vincolo culturale. In ogni caso, la prelazione sarebbe successiva alla vendita e alla denuncia da parte dell’acquirente. La procedura non è semplice e prevede anche il coinvolgimento del ministero dei Beni culturali, ma è senz’altro fattibile. Invitiamo pertanto il sindaco e l’assessore (Lorena Fedeli, responsabile della “città futura” ovvero dell’urbanistica e della pianificazione territoriale, nda) a muoversi immediatamente per conseguire l’acquisto. Avranno così l’occasione di dimostrare le loro capacità di governo della città». In un’ottica di «collaborazione costruttiva» dell’opposizione con la giunta, Franco Brumana indica una breve sintesi reperibile on line della prelazione dei beni culturali, dal momento che i tempi per la prelazione sono piuttosto brevi: appena 30 giorni. «A questo punto – conclude – attendiamo la risposta di chi governa la città, che comunque dispone di personale altamente qualificato e dei mezzi per valutare la mia proposta. Si apre un campo d’azione immenso e bisogna prendere il treno al volo».

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