Mantova-Pro Patria: 0-0. Vince la noia, la classifica fa paura

MANTOVA – Nell’anticipo della 18esima di campionato, penultima d’andata, la Pro Patria del presidente Domenico Citarella, presente sulle tribune del “Danilo Martelli”, impatta 0-0 sul campo del Mantova, al termine di una partita dai modesti contenuti tecnici, fra due squadre non a caso invischiate nei bassifondi della classifica e accomunate dal problema del gol.
Dopo un primo tempo avaro di emozioni (da segnalare solo un bolide allo scadere di Nicco, fuori di poco) ma purtroppo contraddistinto dagli infortuni di Boffelli al ginocchio e di Fietta al polpaccio (entrambi costretti ad abbandonare il campo e complicare così i piani dell’ex di turno Prina, già privo di Lombardoni e Vezzoni), nella ripresa succede poco altro (al 72′ De Cenco sfiora il gol di testa) fino al triplice fischio con cui i bustocchi incamerano l’ottavo pareggio stagionale, il sesto esterno.
Lo 0-0 finale, fra i fischi dei tifosi virgiliani (la panchina di Lauro pare a rischio), non fa altro che confermare i momenti difficili di Pro Patria (i tigrotti – seppur al primo clean sheet esterno – non vincono dal 20 ottobre) e Mantova (11 pari su 18 gare), sempre più inguaiate in graduatoria (il Legnago, corsaro con l’AlbinoLeffe, ha sorpassato mantovani e bustocchi, terzultimi a 17 punti) tanto da essere addirittura a rischio retrocessione.
Di questo passo – e senza rinforzi (anche Bertoni è uscito per infortunio) – non si va da nessuna parte: anzi si va…

Le pagelle dei tigrotti

Caprile 6; Molinari 5.5, Boffelli sv (29′ pt Bertoni 6, 32′ st Brignoli), Sportelli 6; Pierozzi 5.5, Nicco 5.5, Fietta sv (32′ pt Saporetti 6), Galli 6, Pizzul 5 (32′ st Colombo sv); Parker 5, Piu 5 (32′ st Castelli).  Prina 5.5

Post partita: mister Prina

In & Out

In settimana ci sono stati siti che si sono stupiti del pagamento degli stipendi da parte della nuova proprietà napoletana. Premesso che il rispetto degli emolumenti dovrebbe essere la normalità per qualsiasi società, a maggior ragione per quelle appena insidiatesi dopo peraltro aver provveduto ad una cospicua buonuscita, ma la regolarità di simile scadenze si inserisce in un quadro ben più ampio che esemplifichiamo sinteticamente per chi, evidentemente, non ne è a conoscenza. Le gestioni virtuose come quelle di Patrizia Testa, che hanno applicato il criterio della sostenibilità grazie all’impiego degli under scelti dal diesse Sandro Turotti, generano di fatto un circuito che si alimenta da solo, con la Lega che accredita trimestralmente i contributi per il minutaggio dei giovani direttamente sui conti bancari dei club, in modo da garantire, o quantomeno favorire, la liquidità necessaria per il saldo delle spettanze.

Il tabellino