BUSTO ARSIZIO – «Riaprire subito la vasca da 25 metri? Siamo disponibili, se il Comune individuerà azioni concrete per permetterlo». Ma sulle allusioni alle inadeguate manutenzioni alla piscina Manara, emerse nel sopralluogo di ieri, 22 gennaio, il gestore dell’impianto Sport Management ribatte colpo su colpo: «Abbiamo sempre eseguito le manutenzioni ordinarie, come verificato dall’amministrazione comunale. Quelle straordinarie invece sono in capo al Comune, e da tempo sollecitiamo gli interventi più urgenti».
La replica del gestore
Dopo il sopralluogo dei rappresentanti dei gruppi consigliari alla piscina Manara, guidato dalla presidente della commissione bilancio Paola Reguzzoni e dall’assessore allo sport Laura Rogora, arriva la risposta punto su punto da parte di Sport Management, la società veronese che ha in concessione l’impianto sportivo bustocco dal 2015. «Fino a febbraio 2020 è stato teatro di prestigiose manifestazioni sportive di carattere nazionale e internazionale – scrive il gestore – l’azienda ha correttamente adempiuto alla manutenzione ordinaria, adeguandola alle stringenti normative di sicurezza ed igiene imposte dai vari protocolli». Gli interventi eseguiti sono stati «puntualmente verificati sia da parte del Comune di Busto Arsizio che da parte degli organi di controllo, senza che alcuna non conformità si sia mai riscontata», mentre dopo la chiusura per il lockdown la società ha istituito una serie di controlli al compendio sportivo, sia correttivi che preventivi, per il costante monitoraggio e presidio, come da ampia documentazione a disposizione del Comune».
«Le manutenzioni straordinarie? Doveva eseguirle il Comune»
Sugli interventi di manutenzione straordinaria Sport Management chiarisce che sono «contrattualmente previsti in capo all’amministrazione comunale», rimarcando che sono stati «nuovamente sollecitati» e che la loro mancata esecuzione «potrebbe compromettere irrevocabilmente strutture ed impianti al servizio del poliplesso sportivo». Ad esempio si citano «le precarie condizioni delle guaine dei tetti o l’ingente perdita di acqua alla vasca olimpionica da 50 metri», che «comportano imponenti costi di gestione provocati dalle mancate lavorazioni del Comune». Criticità «indifferibili e urgenti» che Sport Management evidenziava «un anno fa in un’apposita relazione munita di studio di fattibilità». Secondo Sport Management, l’attuale amministrazione comunale avrebbe «eseguito solo alcuni interventi di straordinaria manutenzione, a seguito dei continui solleciti», come il rifacimento delle adduzioni idriche delle docce degli spogliatoi della piscina. Non solo, Sport Management rinfaccia al Comune le «ripercussioni sui costi ordinari di gestione della struttura» dalla mancata esecuzione delle manutenzioni straordinarie, e rivendica alcuni interventi eseguiti a sue spese, come «il relamping LED dell’intero complesso sportivo, gli innumerevoli interventi al lido esterno e l’adeguamento alle normative dei Vigili del Fuoco».
«Riaprire subito? Se interviene il Comune…»
Confermando di essere «pronta alla riapertura della piscina il 5 marzo», quando scadranno le restrizioni dell’attuale Dpcm, «dando il tempo necessario alla sanificazione della struttura», per quanto riguarda invece la richiesta di parziale ripresa delle attività nella vasca coperta da 25 metri, Sport Management dichiara che i propri dipendenti e collaboratori sono «prontamente disponibili ad una pronta riapertura del centro sportivo, anche parziale se richiesto», ma «qualora l’amministrazione comunale individuerà azioni concrete atte a permettere la riapertura del centro o anche della sola vasca da 25 metri». La società veronese infatti fa notare che, negli altri impianti che continuano ad essere a disposizione degli agonisti, «le amministrazioni comunali hanno riveduto il Piano Economico Finanziario delle gestioni e individuato contributi a favore» dei gestori, cosa che a Busto non è avvenuta, «nonostante le pressanti richieste di Sport Management».
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