Busto, sopralluogo alla piscina Manara: «Riaprire subito le vasche per gli atleti»

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BUSTO ARSIZIO – La piscina Manara «non è in buone condizioni», dopo quasi tre mesi di chiusura per il Covid, ma dalla presidente della commissione bilancio Paola Reguzzoni e dall’assessore allo sport Laura Rogora, che hanno guidato il sopralluogo di oggi (22 gennaio) con una delegazione dei gruppi consiliari, si leva la richiesta di «riaprire subito la vasca da 25 metri per consentire agli atleti agonisti di svolgere l’attività sportiva». In caso di risposta negativa, per Paola Reguzzoni, già presidente di Agesp Servizi (oggi Agesp Attività Strumentali) quando la piscina era ancora a gestione pubblica, «ci sarebbero gli estremi per la risoluzione della concessione a Sport Management. Per interruzione di pubblico servizio».

Il sopralluogo

L’esigenza di fare “visita” alla piscina Manara era nata in seguito al dibattito in commissione di lunedì 18 gennaio, su input di un’interrogazione del gruppo Busto al Centro, con l’intento di verificare le condizioni strutturali dell’impianto che è chiuso dal 24 ottobre scorso. Al sopralluogo erano presenti, insieme alla presidente Reguzzoni e all’assessore Rogora, anche i rappresentanti dei gruppi di maggioranza e opposizione – Forza Italia (Orazio Tallarida), Fratelli d’Italia (Massimiliano Nardi), Busto Grande (Matteo Sabba), Busto al Centro (Gianluca Castiglioni e Laura Alba), Movimento Cinque Stelle (Luigi Genoni) – oltre ai tecnici di Comune e Agesp.

La situazione strutturale

Non c’è solo la già nota perdita alla vasca da 50 metri, su cui i tecnici stanno eseguendo tutte le verifiche per individuare a cosa possa essere dovuta, ma anche «una situazione generale non ottimale dell’impianto», come la definisce la leghista Paola Reguzzoni, tra «perdite e danni derivanti da una manutenzione ordinaria non ideale». Addirittura l’impressione dell’ex presidente di Agesp è che l’impianto sia rimasto «nelle stesse condizioni di quando Agesp l’ha lasciato sei anni fa», per il passaggio alla gestione privata di Sport Management. L’assessore allo sport Laura Rogora annuncia che verrà fatta «una valutazione generale da parte dei tecnici per quantificare il ripristino in funzione dell’impianto», dato che sono emerse «situazioni critiche e problematiche».

I lavori di ripristino

Lavori che richiederanno «più di 15 giorni di tempo», come ammette l’assessore Rogora, e che in previsione della riapertura ipotizzata per il 5 marzo dalla stessa Sport Management, in caso di allentamento delle restrizioni Covid, impongono un’accelerazione. Perplessità di cui si fa portavoce per l’opposizione anche il consigliere del Movimento Cinque Stelle Luigi Genoni. «Ma la vasca da 25 metri è praticamente funzionante – rimarca l’esponente della giunta Antonelli – si potrebbe dare la possibilità agli atleti di interesse nazionale di rientrare in piscina». Di qui l’appello, condiviso a nome di tutta la delegazione, ad una «ripresa immediata dell’attività per gli atleti e le società sportive». Anche se per Paola Reguzzoni «è difficile che Sport Management risponderà positivamente».

La presidente della commissione bilancio arriva a parlare di «interruzione di pubblico servizio» perché Sport Management «da contratto dovrebbe mantenere aperta la piscina, come fanno altre strutture». Tanto che per Paola Reguzzoni «ci sarebbero gli estremi» per il Comune per arrivare alla risoluzione del contratto con la società veronese. Un’opzione che l’amministrazione potrebbe considerare in caso di risposta negativa sulla riapertura agli atleti: «Si faranno le dovute valutazioni, che però spettano all’ufficio legale – aggiunge l’assessore Laura Rogora – con Sport Management i contatti e gli scambi di dati sono aperti». Atleti e società sportive attendono.

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