Masterplan Malpensa, l’appello degli ambientalisti ai sindaci: «Non firmate»

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MALPENSA – Domani, 13 aprile, l’ennesimo (forse decisivo) incontro tra Regione Lombardia e i nove sindaci dell’intorno aeroportuale, il cosiddetto Cuv, sul Masterplan 2035. Sul tavolo la bozza d’accordo per dare il via libera all’ampliamento della Cargo city nella brughiera di Lonate Pozzolo. Ma gli ambientalisti di Unicomal redarguiscono le nove fasce tricolori: «Non firmate accordi senza il consenso della popolazione». 

Il nove stridente

Il prossimo 7 maggio a Somma Lombardo si terrà un convegno dal titolo “Malpensa e gli impatti sul territorio” per analizzare e descrivere in un contesto ampio e condiviso gli impatti che l’aeroporto genera nel quadrante nord-ovest della Lombardi. E’ in fase di definizione, rende noto Unicomal, l’elenco dei relatori che parteciperanno su vari temi, tra cui sicurezza aerea, impatto sanitario, occupazione e qualità del lavoro, ambiente, natura e progetti già in atto con la Comunità europea.
Di certo a questo convegno verranno invitate, oltre alla popolazione, circa 33 amministrazioni comunali lombarde e piemontesi, i due enti del Parco Ticino, la Provincia di Varese, la Provincia di Novara, la Città metropolitana di Milano ed il Ministero della Transizione Ecologica.
«Auspichiamo la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti dalla presenza di Malpensa, una platea davvero ampia di soggetti, un numero elevato, ben stridente con il numero nove dei Sindaci chiamati a firmare l’accordo in Regione Lombardia. Una mossa per scaricare su di loro la responsabilità dell’espansione aeroportuale: i sindaci, come si sa, sono i primi responsabili della salute dei cittadini».

Non firmate 

L’intenzione del convegno, spiegano gli organizzatori, è «di far incontrare e riprendere il dialogo tra i vari enti che subiranno le ricadute dello sviluppo previsto dal Masterplan 2035 con la popolazione che ne subirà gli impatti. Un dialogo essenziale, del tutto assente fino ad oggi».
Il convegno prevede la presenza di studiosi su precisi temi e «per questo chiediamo agli amministratori del Cuv di aspettare a firmare accordi di cui poi ci si dovrà pentire, ma di cogliere questa occasione di confronto che comitati e associazioni ambientaliste mettono a disposizione. Dopo tutto ci sarà sempre il tempo per prendere decisioni in modo più cosciente ed imparziale senza subire il canto della sirene di Regione Lombardia, Sea ed Enac, nell’interesse pubblico dei cittadini residenti in questo comparto territoriale del nord Italia».

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