Caronni al tempo del Coronavirus: “Tommasi ne esce a pezzi. Io non vedo l’ora di ritrovare la mia socialità”.

Matteo Caronni al tempo del Coronavirus. Il giornalista di Telelombardia, nella sua lunga intervista, ha contestato, in particolare, l’atteggiamento di Damiano Tommasi. “Il teatrino tra giocatori e club è la cosa che mi è piaciuta di meno. Tommasi ne esce malissimo. Molto peggio di Lotito e Diaconale”.

Secondo lei la gente ha imparato qualcosa da questa emergenza?

Sono forse troppo pessimista verso il genere umano. Magari nei primi mesi ci sarà qualcosa di buono dal punto di vista comportamentale, ma poi dopo qualche mese tornerà tutto come prima. Ora se ne parla molto. Si sente dire che saremo tutti meglio di prima, ma io non credo a questa cosa.

In questo isolamento ha scoperto qualcosa di nuovo?

No, le cose che posso fare sono sempre quelle. Magari ho più tempo di prima, ma bene o male non posso inventarmi cose nuove. Magari avrei potuto fare giardinaggio, ma come non potevo farlo prima non posso neppure ora.

Lotito è il grande cattivo?

Come spesso gli capita dice la cosa più giusta nel modo però sbagliato. Lui sbaglia nei modi, quando parla da virologo, da medico improvvisato. Però sono d’accordo con lui quando dice che adesso è prematuro avere questa smania di chiudere tutto. Magari tra un mese o due si potrà ripartire. Perché fasciarci la testa prima di rompercela? Se poi il riferimento è alle frasi di Diaconale che aveva detto che la Juve vuol chiudere prima il campionato: in effetti quella è una sciocchezza perché la Juve in realtà ha tutto l’interesse economico a giocare tutte le partite in modo da affrontare anche le Coppe Europee dove gli interessi economici sono addirittura superiori alla SerieA.

Nella manfrina tra club e calciatori da che parte sta?

Non si può che stare dalla parte dei club. La proposta della Lega era esplicitamente per SerieA e B. Non accettare vuol dire vivere fuori dal mondo. La gente fa fatica e loro non vogliono fare neanche un sacrificio di questo genere. Ti rendi veramente ridicolo. Cellino ha detto una cosa vera che pensavo anch’io nei giorni scorsi: i giocatori non si sentono rappresentati da questa associazione che li fa passare per dei miliardari viziati. In molti si stanno rendendo conto della figuraccia che stanno facendo e si stanno muovendo individualmente prendendo anche le distanze dall’associazione di Tommasi. Lui forse ha questa posizione per ottenere, per il suo candidato Calcagno, voti nel calcio tra le categorie inferiori, dove gli stipendi non sono come quelli di A e B, visto che a breve ci saranno nuove elezioni.

Ipotesi peggiore, con il virus che si prolunga, che facciamo?

Rispondo con un’altra domanda: economicamente è meglio finire quest’anno e riformulare la prossima stagione pur di giocare entrambe, oppure annullare questa e giocare normalmente la prossima? La mia risposta è capire cosa convenga economicamente. Se non ci sarà la possibilità di giocare a breve, andiamo avanti, se è possibile riformulando la stagione successiva. Credo che faranno di tutto per giocare in estate per chiudere questo campionato e poi ripartire con la nuova stagione a settembre. L’unico vero problema è nel caso in cui dovesse spuntare un positivo. Come ci comportiamo poi?

Chi ne esce peggio di tutti?

Tommasi più di tutti. Ne sta uscendo a pezzi. A livello mediatico non mi viene in mente nessun altro peggio di lui, neppure Lotito e Diaconale. La Nba ad esempio negli anni Ottanta aveva già pensato a cosa fare nei casi di emergenza. Era solo per evitare il teatrino che sta avvenendo ora da noi, ovvero la battaglia del grano tra privilegiati

Neanche i giocatori scappati ne escono peggio di Tommasi?

Non mi è piaciuta per niente, non l’ho condivisa, ma dal punto di vista umano, pur dimostrando di non essere stati dei cuori di leone, posso capire la loro voglia di riunirsi alle famiglie, mentre con Tommasi non c’è neppure una motivazione a favore.

Ci sono stati comportamenti social che le hanno dato fastidio?

Da alcuni di loro certi atteggiamenti me li aspettavo e non mi fa né caldo né freddo, penso a Wanda Nara o a Douglas Costa. Ma per altri mi è dispiaciuto. Penso a Lukaku e Ibra. Avevo forse una stima che non meritavano. Ibra che se ne va in Svezia dopo che per anni ha difeso la sua immagine di spavaldo e guerriero, mi ha deluso. Come Lukaku. La frase usata in cui diceva che c’era voluto uno juventino per bloccare il campionato è stata deludente detta da uno come lui. Che non sapesse che era già stato bloccato da due giorni, mi ha lasciato con l’amaro in bocca.

A fine emergenza la prima cosa che farà?

Una bella mangiata con gli amici, non so dove, non è importante, ma ricominciare ad avere la socialità che avevo prima è la cosa che per me più conta.

Matteo Caronni Coronavirus-MALPENSA24