Maurizio Dall’O: “Bergamo e l’Atalanta rinasceranno. Il direttore mi punzecchia? Faremo una fiction: Casa Dall’O”

 

Maurizio Dall’O è diventato nel corso degli ultimi mesi sempre più un punto di riferimento per tutti i tifosi dell’Atalanta. Il popolare volto televisivo ha detto la sua sul mondo del calcio, ma non solo.

Dall’O, quanto la preoccupa il Coronavirus?

Sono uno molto fatalista. La sto vivendo abbastanza bene, mi hanno insegnato a come gestirlo e mi attengo alle regole. Ormai ho le mani con le crepe e le stigmate per tutto il sapone che uso. Esco solo per fare la spesa ai miei genitori, dando una mano anche ai miei suoceri. Sono tutti anziani. La vivo da uomo solo perché la mia compagna che lavora in Svizzera è lì oltreconfine dove ha la residenza. Seguo poche SerieTv, non guardo il calcio in modo nostalgico. Seguo le nostre dirette. Seguo le notizie attraverso i giornali. Mi documento molto, ma ho abbandonato un po’ i numeri quotidiani del Coronavirus. Sennò la vivrei in modo troppo ossessivo.

Di questo campionato che ne facciamo?

Non ha più ragione di esistere. Si è arrestato completamente come se si fosse paralizzato dal nulla. Sembra quasi apertura e clausura dell’Argentina.

Sì ma lo scudetto a chi lo diamo?

Se lo si deve assegnare per forza sarebbe giusto concluderlo in qualche modo. Però va fatto solo se il calciatore può fare sport in maniera libera anche psicologicamente. Il mio auspicio è che il calciatore viva solo la partita senza paturnie. Mi immagino già come potrebbe essere ad esempio preoccupato almeno inizialmente durante le marcature su un calcio d’angolo. Per un po’ di tempo io credo sarà impossibile viverla liberamente dal punto di vista mentale.

Lei che è cantore dell’Atalanta, con Bergamo pesantemente penalizzata dal Coronavirus, come si immagina la Dea dopo l’emergenza?

L’Atalanta è una sorta di mondo a sé. Bergamo avrà una sua rinascita. E la squadra rispecchia la sua gente. Il bergamasco nel DNA ha il senso di rinascita e quel senso di rimboccarsi le maniche durante le difficoltà. E te lo garantisco io dopo 26 anni di esperienza in Val Brembana. Gente ostinata. Sento che sarà un’Atalanta al quadrato, che cercherà di fare ancora di più di ciò che ha dato finora. Lo farà con una rabbia da guerriero bergamasco

Personaggi positivi e negativi durante il Coronavirus?

Non mi è piaciuto come Francia, Germania e Spagna avessero sottovalutato un fenomeno che credevano non li toccasse. Sono stati superficiali. Mi è piaciuto invece il grande spirito di sacrificio delle persone. È un fattore incredibile. Essere stati violati nella propria libertà, sacrificandola pur di non far sviluppare il contagio.

Da casa in tanti si divertono vedendo come la punzecchia il direttore Ravezzani…

Credo che lui di diverta molto. Potremmo fare una fiction, Casa Dall’O. Molti mi dicono che sono oggetto di scherno. Il direttore cerca in tutte le maniere di mettermi nell’angolo, ma dice che sono bravo nella gestione del botta e risposta. A volte sono situazioni che vanno a toccare le corde della mia permalosità, ma alla fine capisco che è tutto generato per fare divertire. Si viene a creare una fiction su di me divertente.

C’è qualcosa che la appassione in questo periodo di clausura?

Walking Dead e Stranger Things

Dall’O a capo del Governo come si comporterebbe?

Ci sono state delle pecche secondo me, ma oggi secondo me l’unica via d’uscita deve essere quella in modalità graduale. Non possiamo pensare che il giorno in cui il contagio è azzerato si debba produrre l’effetto vittoria del mondiale con tutti in piazza. Sarebbe devastante. Creerei una sorta di progressivo ritorno alla normalità.

Prima cosa che farà Dall’O?

Porterò il mio cane in un grande parco a divertirsi. Mi farebbe piacere vederlo correre come prima.

Come si immagina il calcio dopo l’emergenza?

Tutti raccontano che cambierà. Il virus non cambierà le persone. All’inizio magari ci sarà un cambiamento positivo, ma poi tornerà tutto come prima.

Maurizio Dall’O Atalanta-MALPENSA24