Medici in fuga dagli ospedali di Busto e Gallarate. “Situazione drammatica”

medici fuga busto

BUSTO ARSIZIO – L’emergenza medici negli ospedali di Busto Arsizio e Gallarate? «Non è mai finita, anzi, la situazione è peggiorata». Gianluca Castiglioni e Michela Provisione intervengono nuovamente su una questione che ha tenuto banco per tutta l’estate sui giornali senza che fosse trovata una vera soluzione dai diversi presidi istituzionali. Castiglioni e Provisione parlano in qualità di consiglieri comunali di Busto al Centro, ma sono due camici bianchi, lavorano al nosocomio bustocco e toccano con mano una difficilissima realtà: organici ridotti ai minimi termini, complessità organizzative che impediscono la normale gestione dell’operatività, turni stravolti per coprire le esigenze dei diversi reparti, in cima a tutti il pronto soccorso.

Meglio Legnano

«Non se ne può più», avverte Castiglioni riproponendo i termini della vicenda: sullo sfondo si intravede la minaccia alle funzionalità e all’efficienza delle cure. Il risultato di tutto ciò? “Molti dei nostri colleghi medici sono in fuga, preferiscono altre Asst, se ne vanno appena possono per evitare il disagio professionale che si vive qui da noi” sottolineano i nostri interlocutori. E per confermare ciò che sta accadendo nei principali nosocomi dell’Asst della Vallle Olona portano ad esempio le migrazioni di numerosi sanitari a Legnano, dove la direzione generale ha appena chiuso un concorso per assumere personale medico.

Direzione generale più coraggiosa

E a Busto  Arsizio? «Occorre più coraggio da parte dei vertici aziendali – incalza Castiglioni – Di recente la Regione, con l’assessore Giulio Gallera, ha dato ossigeno all’assunzione di specialisti, uno dei nodi da risolvere. Ma la sua iniziativa produrrà effetti solo tra qualche anno. Nel frattempo,  proprio per tamponare la mancanza di medici specialisti (anestesisti, pediatri,  eccetera) bisogna assumere anche personale non specializzato, come hanno fatto altre Asst. Necessario anche convenzionarsi con qualche Università, dando sostanza all’intera attività ospedaliera. Bisogna bandire concorsi, darsi da fare con impegno. Al momento, però, per coprire i vuoti del pronto soccorso, si pesca dai reparti: a turno si lavora all’emergenza/urgenza. Con effetti facilmente ipotizzabili a causa della coperta troppo corta. Così siamo costretti a fare i salti mortali per garantire le cure ai pazienti. Tutto ciò non è più sostenibile».

Soluzioni inefficaci

Il disastro degli organici negli ospedali del Varesotto era già stato messo in luce da una settantina di primari delle due Asst di riferimento.  Il loro grido d’allarme fu accolto dalla commissione Sanità del Pirellone. Ci furono audizioni, i primari presentarono alcune proposte. Nel frattempo se ne occupò lo stesso assessorato regionale al Welfare, anche sulla spinta di altre sollecitazioni dei diretti interessati: cioè, i medici. Furono organizzate petizioni, molte le prese di posizione pubbliche, altrettanti gli appelli collettivi e personali di alcuni primari. Sbocchi? La risposta la danno oggi Castiglioni e Provisione. Certo, in agenda c’è la realizzazione dell’ospedale unico, del quale in verità si sono perse le tracce, struttura destinata sulla  carta a risolvere tutte le magagne. Nel frattempo continua inesorabile il declino degli storici ospedali di Busto  Arsizio e Gallarate. Mentre la politica sta a guardare.

 

Medici fuga busto – MALPENSA24