Mense scolastiche, senza stipendio da 3 mesi. Cisl Varese: «Paghino i Comuni»

Mense scolastiche cisl varese

VARESE – La Fisascat Cisl Varese–Como esprime forte preoccupazione per le prospettive legate alle lavoratrici delle mense scolastiche, a causa dei ritardi dei pagamenti degli ammortizzatori sociali e delle mancate certezze relative al futuro della ristorazione scolastica. «In Lombardia le scuole sono chiuse dal 24 febbraio, e in questi mesi, seppur con tempi diversi, tutte le aziende che gestiscono mense scolastiche hanno fatto domanda di ammortizzatori sociali» dichiara Giuseppe D’Aquaro (nella foto in basso) della Fisascat Cisl Varese-Como. «A mancare però, nonostante i quasi tre mesi trascorsi, sono i soldi sul conto in banca di lavoratrici e lavoratori».

Aspettando l’Inps

Con alcune aziende, spiega il sindacalista, si sono trovate le condizioni per sottoscrivere un accordo sindacale che consentisse alle lavoratrici di ricevere il pagamento di Fis o Cassa Integrazione anticipati dalle aziende, in altri casi invece era previsto necessariamente il pagamento diretto dell’Inps e si è riusciti quindi a contrattare continuità reddituale attraverso anticipi di Tredicesima, Quattordicesima e Tfr. «Oggi però, dopo quasi tre mesi di attesa, anche questi ultimi strumenti non potranno garantire continuità nei mesi a venire, diventa pertanto non più procrastinabile il pagamento della FIS o della Cassa Integrazione daparte dell’Inps».

Mense scolastiche cisl varese

Da marzo senza stipendio

Questo il grido d’allarme che lancia il sindacato, che segnala anche un’altra problematica: «Purtroppo ci sono realtà dove non si è trovata disponibilità da parte dell’azienda a prevedere nessun tipo di anticipazione. Si parla quindi di lavoratrici e lavoratori che da marzo non percepiscono nulla di sostitutivo al salario sospeso, a causa del grave ritardo dell’Inps e della mancata disponibilità da parte delle aziende. La situazione sta diventando davvero non più sostenibile, e come organizzazione sindacale stiamo a questo punto contattando i Comuni per chiedere un loro intervento quali committenti responsabili». A queste problematiche contingenti si sommano inoltre le preoccupazioni legate al futuro del settore. «Purtroppo ad oggi non ci sono certezze sulle condizioni con le quali riprenderà il servizio di mensa scolastica- conclude D’Aquaro -. Monitoreremo affinché vengano predisposti tutti gli strumenti necessari per consentire la salvaguardia di tutti i posti di lavoro, in un settore già fortemente penalizzato dall’assenza di disoccupazione durante il periodo di sospensione scolastica estiva».

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