Manovra in deficit, sfida ai mercati

mercati manovra def

Sempre più in salita la strada della “manovra del popolo”. Dopo la teatrale celebrazione della “linea dello sfondamento dei conti” dal balcone di Palazzo Chigi, una raffica di clamorose bocciature si è abbattuta sul Documento di Economia e Finanza del governo gialloverde: da Bankitalia (“crescita sovrastimata”) alla Corte dei Conti (“quadro programmatico incerto”) e per ultima, dopo quella del Fondo Monetario Internazionale (FMI), la bocciatura dell’Ufficio parlamentare di bilancio, l’Authority istituita dal Patto di bilancio europeo attuativo del Fiscal Compact, che ha negato la “validazione” del programma macroeconomico posto alla base della Nota di aggiornamento al Def. Le previsioni di crescita sono “troppo ottimistiche”, ci sono “forti rischi al ribasso per la congiuntura debole”. I conti non tornano!  E i mercati, i veri “sovrani” del nostro futuro con un debito che sfiora il 132% del Pil, ci puniscono.

L’aumento dello spread, con ricaduta su banche, imprese e famiglie, e le forti tensioni in Borsa, al di là delle irritanti sortite dialettiche della “strana coppia”, non dipendono certo da un complotto dei “poteri forti”, ma dai crescenti timori di investitori e risparmiatori sulla sostenibilità della manovra economica, sul suo reale impatto sull’economia reale, sul tasso di crescita e occupazione, perché non si cresce per decreto, né con annunci e promesse! Va ridotto il rapporto debito/Pil che è il moltiplicatore delle turbolenze finanziarie

L’importanza non sono i decimali ma la direzione in cui si muove la politica di bilancio con gli investimenti pubblici (Keynes docet!) sacrificati da uno sterile assistenzialismo finalizzato alla ricerca del consenso elettorale. Incertezza e confusione accompagnano il varo della Legge di bilancio attesa nei prossimi giorni dall’esame comunitario. Entro lunedi va inviato a Bruxelles un documento di sintesi della manovra (Dbp) che, in contrasto con l’ammonimento del commissario Moscovici, non sarà “conforme con le regole europee e con gli impegni su deficit strutturale e debito”, ipotecando per l’Italia del cambiamento un’altra bocciatura.

Sono ancora tante le caselle vuote nelle tabelle del ministro Tria con previsioni da verificare in termini realistici legate all’idea che questa manovra di 36,7 miliardi di euro, costruita sul deficit, possa davvero far lievitare la crescita da un tendenziale 0,9% all’1,6% ipotizzato nella Nota di aggiornamento. Una ipotesi considerata illusoria dal FMI che ha rivisto al ribasso le stime di crescita della nostra economia. Obiettivi a rischio. Un mix di fattori che peseranno sulla valutazione che a fine ottobre le agenzie di rating S&P e Moody’s faranno della solvibilità del debito sovrano italiano, attualmente a un passo dal   livello “spazzatura”. Un eventuale declassamento metterebbe benzina sul fuoco delle speculazioni con scenari economici e politici dagli effetti devastanti. “Una situazione da non sottovalutare”, ha raccomandato Mario Draghi, alla vigilia della chiusura a fine anno dell’ombrello di protezione del “quantative easing” della Bce.

Se per la maggioranza può essere una strategica azione di marketing elettorale per il voto europeo di maggio, la Legge di bilancio 2019 è certamente una rischiosa operazione di finanza pubblica che ignora le riforme strutturali per incidere realmente sull’ economia del Paese, per farlo diventare più competitivo e produttivo: ridurre la burocrazia, migliorare la macchina della giustizia, combattere l’evasione, tagliare le tasse e la spesa improduttiva, intervenire sul cuneo fiscale.  Un segnale ai mercati nella consapevolezza che i vincoli alla finanza pubblica non derivano tanto dalle regole europee, ma da quelle non scritte, e più insidiose, dei mercati finanziari. Il futuro non si costruisce accumulando altro debito per trasferirlo alle future generazioni. A meno che un governo nazionalista e sovranista non voglia provocare una riduzione … della sovranità effettiva della Nazione. E sarebbe davvero un pericoloso salto nel buio!

mercati manovra def

Antonio Laurenzano

Mercati manovra def – MALPENSA24