«Un futuro possibile». La Mia Voce Ovunque apre a Busto nel ricordo di Eva

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BUSTO ARSIZIO – «Qui si chiede ai ragazzi di seguire un’unica regola: seguirle tutte». Cosi ha dichiarato Monica Guanzini, fondatrice dell’associazione La Mia Voce Ovunque. Oggi, sabato 2 marzo, si è tenuta in via Salvator Rosa l’inaugurazione del bazar e sede della cooperativa di Busto Arsizio che si occupa del reinserimento lavorativo di persone disagiate.

Creare una nuova rete

Il taglio del nastro per mano di Alessandro Buoni, e le note della “Non mollare mai” di Gigi D’Alessio eseguita da Davide Caci (già nel talent Io Canto) insieme alla sorella Rebecca e ad Alice Lunardi , hanno inaugurato la sede di La Mia Voce Ovunque. È la fondatrice Monica Guanzini a raccontare l’origine del progetto: «Nasciamo nel 2012. Ero amica di Eva Sacconago, la ragazza che l’anno prima si è tolta la vita in seguito ai presunti abusi subiti per quindici anni da una suora (è in corso il processo, ndr). Ci proponiamo di tirare via i ragazzi dalla strada, cercando di dare una mano a persone disagiate per vari motivi, che possono essere storie di abusi, tossicodipendenza e carcere. Questo lavoro non si limita a reinserire chi ha problemi ma si concentra soprattutto sul dopo perché, quando finiscono il loro percorso, nella maggior parte dei casi rimangono abbandonati a se stessi. Dopo sette anni di duro lavoro, di gavetta in mezzo a una strada oggi abbiamo realizzato il sogno di aprire una cooperativa senza essere aiutati da nessuno. In questo bazar, che è anche la nostra sede operativa, proporremo sia nuovo che usato che antiquariato. Tra poco svilupperemo anche Sartor.Coop, progetto legato al mondo dell’abbigliamento rivolto ai giovani in uscita dalle superiori. Speriamo inoltre di entrare in contatto con altre associazioni e cooperative per collaborazioni, così da dare anche a loro una possibilità: siamo sempre aperti a creare una nuova rete con chiunque voglia partecipare».

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La scarsa presenza della città

«In questo momento offriamo lavori di vario tipo, che comprendono facchinaggio, giardinaggio, assemblaggio, imbiancatura e piccoli sgomberi, in modo da sostenere chi ha difficoltà a reperire un lavoro. Puntiamo molto sul lavoro, sul dopo, perché il grande problema è proprio questo: giusto o sbagliato che abbiamo fatto, noi abbiamo già dato. I giovani invece no, sono lasciati allo sbaraglio. E, se lo chiamano futuro, è giusto creare la possibilità di darglielo».
Quanto al negozio, «qui non c’è niente di comprato, è tutto riciclato, tutto ciò che abbiamo trovato è stato inserito dentro. La sua apertura è avvenuta in totale autonomia per opera nostra, senza chiedere un soldo a nessuno. Ci abbiamo lavorato giorno e notte, in particolare Maria Mele e Alessandro, il mio compagno».
Guanzini ha lamentato lo scarsa presenza della città: «Come al solito, anche in questa occasione, Busto Arsizio ci ha dato pochissimo supporto. Tutta la gente che c’è qui oggi, tra cui abbiamo ospite il cantante neomelodico Beppe Valentino, viene per la maggior parte da Milano, Fagnano Olona, Varese e provincia. Sono persone che ci seguono da anni e continuano a farlo. E continuiamo a ricevere un grande appoggio da Roberto e Giovanna, i genitori di Eva, perché noi siamo sempre per la verità».

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