Roma e Milan in crisi nera: pagheranno gli allenatori?

Milan Roma Crisi

E’ crisi profonda per la Roma di Eusebio Di Francesco ed è quasi allarme rosso anche in casa Milan. Eusebio Di Francesco e Rino Gattuso sono sulla graticola: c’è già chi a gran voce ne chiede la testa. A Roma, l’ambiente è caldissimo e la sindrome da Colosseo sta già spingendo tanti tifosi con pollice verso a chiedere la morte sportiva del buon Eusebio. E chissenefrega se solo pochi mesi fa la squadra, guidata dal tecnico abruzzese, firmò la grande impresa della semifinale di Champions contro il Liverpool. Nel calcio la memoria è cortissima e nella mente è molto fresca la pessima figura di Bologna. I senatori giallorossi sono irriconoscibili, tanto che in città il sussurro diventato sempre più un vociare è che la squadra non segua più il proprio tecnico. Guardando solo l’ultima indecente uscita, in effetti, è sembrata più una squadra di campagna allo sbando, lontana anni luce da quella che disegnò uno dei più entusiasmanti capolavori sportivi di una squadra italiana in Champions. I “pappamolle” centrocampisti giallorossi sono scomparsi al cospetto di Nagy e compagnia, non proprio Modric e Kross che pure li avevano ridicolizzati tre giorni prima al Bernabeu. Di Francesco ne pagherà le conseguenze perché 22 giocatori non li puoi cacciare in una volta sola, ma l’allenatore, che pure ci ha messo del suo, si è ritrovato con lo scheletro disossato e il carisma complessivo dimezzato. Perché Strootman non era più quello di prima e Nainggolan non è forse esempio di professionalità totale, però, avevano peso nello spogliatoio. E ora la squadra è confusa. Monchi si è dimenticato di prendere una mezzala di personalità e di grande aggressività, ma alla fine se la rotta non cambierà pagherà Di Francesco. Stessa sorte anche per Gattuso. L’acquisto di Higuain ha elettrizzato il popolo rossonero, facendo credere a molti che i colpi del Pipita avrebbero equilibrato il non eccelso talento complessivo della rosa. Gattuso ha dato un gioco alla squadra? Secondo me i giocatori sanno perfettamente quello che chiede il proprio allenatore. Contro Roma, Cagliari e Atalanta avrebbe meritato più dei 5 punti ottenuti complessivamente. Anche se, impressione personale, non è che Ringhio abbia dato un gioco così brillante o innovativo, ma la sensazione è che la squadra sia dalla sua parte e non è un fattore da poco. Le trame non mi entusiasmano, ma il carattere c’è. La rosa, tuttavia, ha grossi limiti. Il popolo rossonero, abituato a sollevare trofei di un certo peso, si è fatto trascinare nell’entusiasmo dall’arrivo di vecchie leggende della storia milanista, ma poi però in campo ci vanno gli altri e qui la strada si fa un po’ più in salita. Perché Rodriguez non è Maldini, Suso non è Leonardo e Calhanoglu non è Kaka. Pleonastico.

Milan Roma Crisi – MALPENSA24