VISTO&RIVISTO Troppo perfetto per essere vero

minchella visto rivisto

di Andrea Minchella

VISTO

IO SONO NESSUNO, di ll’ja Najsuller (Nobody, Stati Uniti 2021, 92 min.).

Un po’ Liam Neeson, un po’ Denzel Washington, una forte somiglianza con il Kevin Costner del mitico “Revenge” di Tony Scott e tanta, tanta energia di “John Wick”. Insomma, “Io Sono Nessuno” è un intelligente e moderno “revenge movie” che prende continui spunti da una cinematografia molto ampia e eterogenea che affronta l’atavico e complesso tema della vendetta.

Hutch Mansell, interpretato da un sorprendente Bob Openkirk, è un tranquillo e riservato uomo di mezza età. Lavora nell’azienda della famiglia della moglie, ha due figli, e sembra trascorrere la sua vita tra spazzatura buttata in ritardo, piccoli esercizi fisici e continue prevaricazioni da parte di chi lo circonda.  Hutch sembra essere il perfetto “perdente” della società contemporanea. Il tranquillo e remissivo Mansell non sembra reagire nemmeno quando, una notte, due improbabili ladri si introducono nella sua casa per rubare quel poco che trovano.

Proprio durante la rapina avviene una colluttazione tra il figlio di Hutch e uno dei due ladri: Hutch potrebbe colpire il ladro con una mazza da baseball ma decide di non farlo. Questa sua scelta, però, non fa altro che peggiorare l’idea che gli altri hanno del “codardo” Hutch. Sarà la constatazione, alcuni giorni dopo la rapina, della scomparsa di un braccialetto con un gattino della figlia più piccola di Hutch a dare una svolta alla vicenda e al ritmo della pellicola. Ora Hutch, di cui sappiamo poco ma di cui sospettiamo sin da subito che abbia più risorse di quelle che dà a vedere, diventa un vero e proprio vendicatore che distrugge tutto ciò che trova sulla sua strada. Adesso il protagonista è un fiume in piena e anche se non è direttamente bersaglio di insulti o minacce, interviene solo perché assiste ad una violenza sterile e gratuita. E non importa se nel gruppo di balordi che incontra sull’autobus ci sia il figlio di un potente criminale russo che, se messo alle strette, può scatenare un vero esercito contro chiunque. Lui fa piazza pulita.

Ecco dove risiede il difetto di questo interessante ed originale racconto. Se fino a questo punto abbiamo assistito ad una narrazione scarna e perfettamente ritmata grazie ad un montaggio rapido e quasi “plastico”, ora la vicenda assume un tono esageratamente teatrale e ricalca, senza rielaborare, le innumerevoli sequenze dell’uomo solo che riesce sempre a primeggiare contro un esercito di persone, che siano a mani nude o no. Seppure è interessante il fatto che Hutch durante gli scontri, violenti e realistici, non venga risparmiato da pugni e calci che lo fanno atterrare come una qualsiasi comparsa, siamo ahimè lontani dal “mood” e dall’originalità dei primi 35/40 minuti. Il film dopo, appunto, diventa un qualsiasi “The Equalizer” o “Io Vi Troverò” ma senza la potenza di attori del calibro di Liam Neeson o Denzel Washington.

Il regista, che qualche anno fa aveva fatto tanto parlare di se grazie all’innovativo “Hardcore”, girato tutto in soggettiva con delle video camere GoPro, è ancora troppo giovane e non riesce a completare il progetto che sulla carta, scritto dallo sceneggiatore di “John Wick” Derek Kolstad, poteva sembrare innovativo e vincente. Ottima la colonna sonora e le scelte dei “rallennty” con pugni, calci e raffiche di mitra. Il protagonista, Openkirk, si dimostra artisticamente cresciuto e più maturo dopo l’esilarante “Better Call Saul”, costola di successo dell’epico “Breaking Bad”.

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RIVISTO

IL BUIO NELL’ANIMA, di Neil Jordan (The Brave One, Stati Uniti- Australia 2007. 119 min.).

La vendetta è un piatto che va servito freddo. Oppure guardi “Il Buio nell’Anima”. Non è proprio vendetta. È più sfogare il proprio istinto di ingiustizia verso altri casi di ingiustizia. Neil Jordan confeziona un potente e claustrofobico racconto di una dolce e riservata Erica, una travolgente Jodie Foster, che perde il fidanzato durante un’aggressione cieca e violenta da parte di balordi a Central Park. Lei resterà gravemente ferita, mentre il fidanzato David morirà.

Le ferite del corpo di Erica si rimargineranno presto. Mentre quelle dell’anima mettono sempre più in difficoltà la fragile anima della protagonista. Erica decide, così, di indagare sui suoi aggressori mentre, però, rende giustizia alle situazioni che ogni giorno le si presentano con insistenza. Questa sua sete di vendetta diventerà una pericolosa e affascinante energia vitale che metterà in difficoltà ogni scelta della piccola ma tenace Erica. Da riscoprire in un periodo così instabile e violento come il nostro.

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