Mobilità avanzata, il progetto di un hub interregionale per rilanciare Varese

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VARESE – Nell’attuale situazione di crisi, la mobilità sostenibile è fondamentale per una strategia di rilancio di Varese, soprattutto nella prospettiva più ad ampio spettro di un possibile cluster tra Lombardia e Piemonte che combini innovazione e fattibilità: è questo il progetto delineato ieri, giovedì 29 ottobre, da Confartigianato Varese e The European House – Ambrosetti, che si inserisce nel solco dello studio “La Provincia di Varese – Scenari di futuro” realizzato nel 2019.

Nello scenario pre-Covid c’era già un peggioramento

Come emerso dal focus congiunturale compiuto, lo scenario pre Covid-19 mostrava già un quadro complessivo di peggioramento per il sistema socio-economico del territorio, con una riduzione del numero di imprese attive ogni 1.000 abitanti (-4,6% vs. -0,5% in Lombardia e -0,05% in Italia), una popolazione giovane stabile, ma al di sotto della media italiana e lombarda, e un reddito medio disponibile delle famiglie superiore alla media nazionale, ma inferiore a quella regionale.
Su questo scenario si è abbattuta la crisi sanitaria Covid-19 che, a fronte di una contrazione prevista pari a -10,8% per il Pil italiano nel 2020, potrà avere per Varese un impatto peggiore, con una caduta stimata del -12,3% del Pil provinciale, per due motivi: il maggiore peso sull’economia della manifattura e delle costruzioni – i settori più colpiti – e, nell’ultimo decennio, e a eccezione dell’agricoltura, performance economiche al di sotto della media nazionale.

Il cluster lombardo-piemontese e le imprese coinvolte

La sostenibilità, all’interno della quale la mobilità riveste un ruolo fondamentale, è sempre più al centro delle strategie di rilancio del Recovery Plan europeo. E proprio la mobilità sostenibile è uno degli assi portanti della visione messa a punto per la provincia di Varese nel percorso avviato nel 2019.
A oggi esiste già un gruppo di imprese collegate alla filiera della mobilità avanzata. In particolare, nel cluster lombardo-piemontese, che comprende Varese e altre sei province limitrofe, il sistema produttivo che può essere coinvolto nella mobilità avanzata comprende una base di oltre 1.500 imprese, con circa 83.400 occupati e ricavi per 44 miliardi di euro.
Analizzando le aziende della filiera, è emerso come all’interno del cluster vi sia un 4% di imprese attivo su produzioni a elevato rischio di uscita dal mercato. Varese è invece la provincia con la maggior quota di fatturato generato da aziende con attività in produzioni “neutrali”: per loro si configura un’importante possibilità di trasformazione e specializzazione negli ambiti produttivi della mobilità, che sarà il paradigma evolutivo del futuro.

Un territorio chiave per sperimentare nuove soluzioni

Alla luce dei dati raccolti, Varese può quindi affermarsi come territorio chiave per un progetto pilota volto alla sperimentazione di nuove soluzioni per la mobilità avanzata, secondo un piano strategico a dieci anni che veda tutti gli stakeholder uniti da un obiettivo comune: «Sviluppare, facendo leva e integrando le specializzazioni locali, una filiera in tal senso tra Lombardia e Piemonte. Che permetta di rafforzare il ruolo delle sue imprese nelle filiere globali di subfornitura della componentistica per i mezzi di trasporto, e di diventare un punto di riferimento in Italia sui servizi di manutenzione e assistenza per le nuove forme di mobilità. Contribuendo così a rendere l’area lombardo-piemontese una “Silicon Valley” del Paese per la mobilità connessa, autonoma e green».

La pandemia non può fermare il futuro

«La provincia di Varese richiede, più di altre, una manutenzione identitaria ed economica», ha commentato Mauro Colombo, direttore generale di Confartigianato Varese, riguardo ai dati congiunturali. «Siamo il territorio della manifattura e delle costruzioni ed entrambi i driver hanno risentito in modo rilevante delle crisi degli ultimi anni. Non ultima, di quella innescata dal lockdown della primavera scorsa».
Ma bisogna ragionare guardando alle prospettive dell’anno che verrà: auspicabilmente porterà il vaccino e dunque un allentamento delle restrizioni legate al Coronavirus: «Se c’è una cosa che la pandemia non potrà fermare, è la spinta all’innovazione tecnologica, che è nostro compito sostenere e incentivare sin d’ora. La mobilità avanzata, intesa come vera e propria filiera industriale allargata all’asse Milano-Torino, è un driver di sviluppo strategico per il nostro territorio. Ed è fondamentale porre le fondamenta affinché questo stesso territorio, le sue istituzioni, le sue imprese e anche i suoi centri formativi, ne prendano atto e avviino un percorso di sviluppo comune».

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