Mornago, il sindaco difende il progetto al campo sportivo: «Lavoro a 30 persone»

MORNAGO – Dopo che la minoranza di Libera Mornago ha lanciato una petizione per fermare la costruzione del centro commerciale al campo sportivo di via Pasubio, il sindaco, Davide Tamborini, decide di intervenire nella questione e fare chiarezza sulle motivazioni che hanno portato l’amministrazione a prendere questa decisione che «sebbene non sia  inappuntabile, è praticabile per risolvere i problemi lasciati dai governi precedenti», spiega il primo cittadino.

Supermercato, non centro commerciale

Dai banchi dell’opposizione di Mornago si moltiplicano ormai le critiche nei confronti del piano del governo del territorio della maggioranza di Viviamo Mornago che prevede la creazione di un supermercato alimentare nell’area del campo sportivo del Comune. «Si tratta di una scelta che ci permetterà di ripagare i debiti lasciati dalla Mornago Patrimonio e Servizi Srl, liquidata dall’amministrazione Gusella – sottolinea Tamborini – e che ci permetterà di offrire 30 nuovi posti di lavoro ai cittadini».

Debiti da pagare

Un debito di 386 mila euro che grava ora sulle spalle del Comune di Mornago e che quindi l’attuale amministrazione ha deciso di affrontare con una serie di accordi transattivi con i creditori per scongiurare azioni giudiziarie ulteriormente dispendiose per i fondi pubblici. «Il nostro obiettivo è stato quello di proporre una soluzione a costo zero per la cittadinanza e quindi abbiamo previsto nel Piano del Governo del Territorio l’alienazione di una porzione dell’area, sulla quale verrà realizzata una struttura commerciale di 1.500 metri quadrati, per un supermercato alimentare e non un centro commerciale che porterà in dote anche 30 nuovi posti di lavoro».

Scelta praticabile e benefica

Dalla vendita si ricaveranno i proventi per coprire i debiti della società, nonché la riqualificazione dell’area dove si prevede la costruzione di campi da calcio coperti, basket, tennis, beach volley con spogliatoi e una nuova area feste coperta da 500 metri quadrati, preservando la casa degli alpini e la struttura polifunzionale esistente. Chiusa la liquidazione della Società, i beni saranno restituiti al Comune di Mornago in qualità di socio unico.

Tamborini restituisce poi le frecciatine ricevute, prendendosela con le opposizioni. «Non abbiamo la presunzione di ritenere la nostra scelta inappuntabile, ma sicuramente è praticabile. Ci spiace osservare per l’ennesima volta quanto il gruppo di minoranza dimostri poca conoscenza e padronanza dell’argomentazione, omettendo volutamente alcune fondamentali informazioni. Inoltre costatiamo che a distanza di quasi 3 anni dalla presentazione della progettualità, non siano mai state formalizzate proposte concrete, praticabili, giuridicamente sostenibili e soprattutto a costo zero per la popolazione migliorative rispetto a quanto Viviamo Mornago abbia proposto. Ai posteri l’ardua sentenza».

La nota

Partendo dalla citazione di Aldo Moro “Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi.”, leggiamo con grande sorpresa della proposta lanciata dal gruppo consigliare di minoranza riguardante il campo sportivo. Crediamo che la premessa sia d’obbligo.

Correva l’anno 2006 e l’amministrazione guidata dal Sindaco Paolo Gusella, oggi consigliere di minoranza, regalò la proprietà dell’area del campo sportivo e il parco giochi di Crugnola di via Pasubio alla Mornago Patrimonio e Servizi S.r.l., neonata società partecipata dal Comune di Mornago. Nel 2013, la stessa amministrazione, decise di chiudere la società subissata dai debiti. Solo allora si accorse che, avendo accumulato ben 1.520.000,00 € di debiti, non poteva procedere alla sua chiusura senza saldare il conto. Optò per porla in liquidazione, con la speranza di risolvere il problema in altro modo. Le successive elezioni non riconfermarono la stessa maggioranza politica. Da questa situazione avuta in eredità, Viviamo Mornago iniziò a lavorare per cercare una soluzione alla problematica.

Nel frattempo nell’anno 2015, a seguito di un’azione giudiziaria promossa da un creditore della società Mornago Patrimonio Servizi S.r.l, il Tribunale di Busto Arsizio condannò al pagamento in solido del debito contratto dalla società il Comune di Mornago, in qualità di socio unico, per un ammontare di € 386.000,00, provocando un notevole esborso finanziario per l’Ente, poi notevolmente transato al ribasso dall’attuale amministrazione.

Attraverso un lavoro minuzioso, scrupoloso e diligente ed in collaborazione con l’attuale liquidatore della Società, sono stati ottenuti accordi transattivi con i creditori che hanno scongiurato azioni giudiziarie che avrebbero potuto aggredire i beni della società e creare ulteriori squilibri finanziari al Comune di Mornago. Contemporaneamente si è cercata una soluzione giuridicamente sostenibile, praticabile e a costo zero per la cittadinanza, per chiudere la società “in bonis” preservandone i beni.

Qui nasce la proposta legata all’approvazione del Piano del Governo del Territorio che prevede l’alienazione di una porzione dell’area, sulla quale verrà realizzata una struttura commerciale di 1.500 mq (area destinata alla realizzazione di un supermercato alimentare e non un centro commerciale!) e che porterà in dote anche 30 nuovi posti di lavoro. Dalla vendita si ricaveranno i proventi per coprire i debiti della società, nonché la riqualificazione dell’area dove si prevede la costruzione di campi da calcio coperti, basket, tennis, beach volley con spogliatoi e una nuova area feste coperta da 500 mq., preservando la casa degli alpini e la struttura polifunzionale esistente. Chiusa la liquidazione della Società, i beni saranno restituiti al Comune di Mornago in qualità di socio unico. Un operazione a costo zero per i contribuenti.

Mornago, una petizione per fermare il centro commerciale al campo sportivo

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