SUMIRAGO – «Non piove da tre mesi ma i torrenti che da Sumirago sversano liquami fognari verso Mornago non sono mai a secco. Qualcuno ci aiuti a fermare questo scempio. Nonostante le segnalazioni ai Comuni sopracitati nulla è stato fatto e nessuno si preoccupa della situazione». È quanto ha riferito oggi, martedì 2 aprile, Libera Mornago, che ha denunciato la fuoriuscita di acque nere dalla stazione di pompaggio posta nel Comune vicino. Ma Giuseppe Pasolini, assessore all’Urbanistica di Sumirago, ha smentito: «A oggi, a noi risulta funzionante».
La verifica Ats del 2017
In passato la stazione di sollevamento in via Fermi aveva dato problemi di fuoriuscita di liquami. Sia a causa di problemi elettrici, che hanno lasciato senza corrente le pompe, che di sovraccarico di acqua in entrata, dovuta a cittadini che probabilmente si erano allacciati abusivamente, aumentando notevolmente, con scarico di acque sorgive e acque bianche, la portata nel troppo pieno in caso di notevole pioggia. L’ultima verifica ispettiva di Ats, avvenuta il 30 giugno 2017 e supportata da evidenza oggettiva, aveva constatato come la criticità ambientale sembrasse imputabile a «un’anomalia di funzionamento del manufatto esistente, nonché a un non conforme utilizzo del medesimo». Per scongiurare problemi ambientali e sanitari (miasmi, insalubrità dei luoghi, presenza di insetti e topi) il Comune di Sumirago era stato invitato ad attivare, anche a seguito di una propria ed eventuale ulteriore verifica, un’azione correttiva per superare la cause dell’anomalia.
Una cameretta intasata
«A oggi, a noi risulta funzionante» ha dichiarato Giuseppe Pasolini, assessore all’Urbanistica di Sumirago. Che ha aggiunto: «Dal 2017 quella situazione è stata sistemata. A inizio settimana scorsa siamo venuti a conoscenza, grazie al nostro ufficio tecnico, di un malfunzionamento. Ma non riguardava la stazione di pompaggio, bensì a una cameretta intasata posta in via Prati Guizzi. Alla verifica è seguito l’immediato intervento di una ditta spurghi, avvenuto mercoledì scorso. Il problema è stato risolto in due giorni, non appena ne siamo venuti a conoscenza».