Mourinho ricorda il Triplete a chi lo stava insultando

Mourinho triplete dita

La maleducazione, l’insulto a tutti i costi, anche quando sarebbe meglio gustarsi una grande vittoria. E invece no: il sapore del successo è un elisir che evidentemente molti tifosi del calcio non sanno apprezzare.

Perché insultare Mourinho?

La squadra in campo domina Old Trafford come fosse un Tardini qualunque, eppure molti tifosi bianconeri in trasferta, anziché esaltarsi per lo spettacolo prodotto in campo, non hanno trovato di meglio da fare che insultare Josè Mourinho. Il portoghese, di tutta risposta, ha esibito in modo inequivocabile tre dita della mano a ricordo del triplete nerazzurro del 2010. Le stesse tre dita mostrate pochi giorni prima ai tifosi del Chelsea ricordando loro i tre titoli della Premier vinti in maglia Blues. Le tre dita sono ormai un grande classico del Mourinho “fuori dal campo”. E verrebbe da dire che come personaggio continua a mantenere il suo grande appeal, un fascino unico, un carisma inimitabile. Un manto d’attrazione che fa da scudo agli insuccessi sul campo che invece continuano a moltiplicarsi. A fioccare come neve natalizia. Mourinho sempre più brillante fuori dal campo che non sulla panchina. Il decimo posto in classifica è una testimonianza diretta della parabola a precipizio vissuta dall’allenatore portoghese. A Manchester i risultati sono stati altalenanti, come l’ultimo anno al Chelsea.

Meglio fuori dal campo

Il vero Mourinho è ormai datato e continua a tenere banco solo per le brillanti uscite che non hanno più nulla a che vedere con le prestazioni sportive. Ma resta uno spettacolo anche così. Una molla sempre pronta a scattare. Resiste, tuttavia, l’interrogativo iniziale: perchè insultarlo, quando, invece, c’è da godersi una squadra, quella bianconera, che ha banchettato in uno dei grandi templi del calcio mondiale, ridicolizzando per lunghi tratti i padroni di casa? Che senso ha averlo preso di mira, dopo aver giocato una partita del genere? Sarebbe stato meglio godersi fino in fondo le grandi giocate di squadra, anziché sfregiare, senza motivo, un monumento del calcio mondiale.

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