Un murales per ricordare la comunità veneta a Busto fa più bella piazza Mercato

murales comunità veneta

BUSTO ARSIZIO – Un muro che torna a vivere, una piccola area verde che tornerà a essere pulita e in ordine. A due passi dalla piscina Manara e dal Liceo Candiani. Ma anche dal centro pedonale e dalla stazione Nord. La riqualificazione di piazza del Mercato passa anche dai colori nel segno della street art.

Dopo gli interventi che hanno impreziosito i muri della piscina Manara, a cura di Stoà, Eva onlus e Amnesty International, oggi un altro muro, quello che fa da angolo tra viale Piemonte e via Gaeta, ha preso tutto un altro aspetto. Questo grazie al nuovo murales firmato da Giovanni Magnoli, in arte ReFresh-Ink e curato dall’associazione culturale “Brughiera CàDaMat”, la stessa realtà che gestisce il laboratorio am@netta per i detenuti di via per Cassano. Quello della Busto che si fa bella anche grazie alla street art è un progetto portato avanti dall’assessore al Marketing territoriale Paola Magugliani e al Distretto Urbano del Commercio.

E questa volta l’opera rende omaggio alla famiglia Gallo, che proprio in quegli spazi è diventata un punto di riferimento per gran parte della comunità veneta arrivata a Busto dal Dopoguerra in poi.

«Avevo promesso che il lavoro realizzato all’ingresso del parcheggio San Michele non sarebbe stato un caso isolato – spiega l’assessore Paola Magugliani – e ci tenevo, prima della fine dell’estate, a lasciare un altro segno tangibile ai molti cittadini che ci chiedono una Busto più giovane e più bella. Questo progetto, poi, mi sembrava perfetto. Perché parla di street art, ma anche perché oltre al bello fa riflettere, vedere i muri sotto un altro punto di vista e dà spazio alla partecipazione della cittadinanza e dei nostri commercianti. A settembre, infatti, sposteremo la pensilina che per ora oscura un po’ il disegno, lasciandolo libero di “dialogare” con le opere che ha di fronte, come ci ha chiesto anche il panificio qui accanto, che in cambio, si assume l’onere di manutenere l’aiuola antistante».

Un murales, tanti colori e altrettanti spunti di riflessione.

Un approccio non solo estetico, però, perché la regia di tutto vuole puntare l’attenzione anche sulle condizioni in cui vive chi dietro a un muro è costretto a starci per riparare ai propri errori, come spiega Davide Fazio, vicepresidente dell’associazione Brughiera CàDaMat: «Speriamo che questo sia solo il primo di una serie di interventi, una sorta di cartellone culturale incentrato sulla street art, che abbiamo battezzato “altri muri”, per riflettere sul tema della libertà e su quello della libertà d’espressione».

 

murales comunità veneta – MALPENSA24