SAN VITTORE OLONA – Sabato 8 maggio è la festa patronale di San Vittore Olona. Aprirà gli eventi il concerto del gruppo Marsican Brass Quintet (nella foto) in collaborazione con la Fondazione Società dei concerti di Milano. In programma barocco e jazz per “il carattere estemporaneo della musica”, da Monteverdi a Gershwin passando per Bach. Appuntamento sabato alle ore 20.30 nella chiesa parrocchiale di San Vittore Martire. In base alla normativa vigente, l’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria scrivendo a biblioteca.sanvittore@csbno.net o telefonando allo 0331 488980 fino alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00 di oggi, venerdì 7.
Domenica 9, alle 11.00, la Santa Messa con il rito del fuoco, segno del martirio di San Vittore; a seguire, in piazza della chiesa, il concerto del Complesso bandistico sanvittorese e la consegna, ad opera del sindaco, degli attestati di riconoscenza di Regione Lombardia agli agenti della Polizia locale. Nell’ambito degli eventi in calendario per “Emozioni di primavera”, che proseguiranno fino al 29 maggio e consultabili sul sito del Comune, già da oggi e fino al 20 sarà possibile visitare nella chiesa di San Giovanni la mostra “I miracoli eucaristici” ideata dal beato Carlo Acutis.
Rossi: «Momento identitario da rilanciare»
«Da troppo tempo – rileva il sindaco, Daniela Maria Rossi – questa importante ricorrenza per la nostra comunità è passata sotto silenzio, quasi dimenticata. Per questa Amministrazione, la storia e le tradizioni di San Vittore Olona sono parte imprescindibile della vita presente. Già lo scorso anno abbiamo lavorato per sottolineare l’importanza di questo appuntamento, ma l’emergenza sanitaria arrivata in forma drammatica e inaspettata ha costretto tutti noi a un radicale cambiamento di progettazione e di priorità. Quest’anno, nonostante la preoccupazione continui e le misure di contenimento del contagio non siano state totalmente annullate, abbiamo la possibilità di celebrare questa ricorrenza con alcuni eventi che la riportino al centro della vita cittadina, momento di forte identificazione per tutta la comunità che si deve sentire, a vario titolo, naturalmente coinvolta.
«Un tempo le feste patronali erano sinonimo di processioni, bande, cassarmoniche, bancarelle, giostre e fuochi d’artificio. Queste feste rispondevano al desiderio e alla necessità vitale dell’uomo di dare spazio alla spiritualità e alla socialità, attraverso manifestazioni di gioia, per interrompere la monotonia del quotidiano. Ora sembrano prevalere esagerazioni e frastuoni ma è necessario recuperare la capacità di gustare le cose sobrie, semplicemente felici di condividere momenti di storia del proprio paese. “Emozioni di primavera” ritorna a vivere dopo tanti anni e lo fa mettendo al primo posto la festa di San Vittore perché da qui dobbiamo ricominciare a costruire il nostro presente e il nostro futuro».