Neutalia rinnova l’inceneritore ex Accam: 12 milioni, più efficienza e meno emissioni

BUSTO ARSIZIO – Neutalia guarda al futuro ma le prime azioni sono mirate a consolidare l’eredità raccolta da Accam, ovvero il “vecchio” e malandato inceneritore di Borsano. Che vede una nuova vita grazie ad una iniezione di investimenti che hanno fatto storcere il naso in questi mesi a comitati e associazioni. A fare il punto sulle opere avviate è l’amministratore delegato di Neutalia Stefano Migliorini, che descrive interventi per «12 milioni, di cui oltre 5 milioni di opere già eseguite e altri 2 già affidati, su tre driver, riduzione di emissioni e impatti ambientali, efficientamento e ripristino dell’affidabilità e continuità di esercizio dell’impianto».

Riattivare la produzione di elettricità

A partire dagli investimenti sul “cuore” dell’impianto, dalla caldaia alle turbine: 4 milioni già spesi in estate per il ripristino della caldaia della linea 1, oltre alla «rimessa in servizio dei due turbogeneratori danneggiati nell’incendio del gennaio 2020, ricondizionati per essere pienamente performanti». Nel mese di marzo 2022 verrà attivata la turbina della linea 2, così riprenderà la produzione di energia elettrica, mentre dopo l’estate partiranno i lavori su quella della linea 1, in modo tale da rimetterla in esercizio per novembre di quest’anno «tempistiche coerenti con le previsioni del piano e gestibili». A regime il termovalorizzatore arriverà a generare circa 40 Megawatt di elettricità, un fattore decisivo per la sostenibilità economica del piano industriale.

Meno emissioni

Tra gli altri interventi previsti, Neutalia ha programmato l’adeguamento del sistema di trattamento delle acque reflue, «che assolve ad una prescrizione dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA)», l’installazione di sistemi di monitoraggio del mercurio in continuo, «per anticipare una prescrizione che sarà prevista nel prossimo rinnovo autorizzativo» e la digitalizzazione del sistema di monitoraggio delle emissioni utile in particolare per i controlli ARPA. Ma soprattutto il potenziamento del sistema di abbattimento degli ossidi di azoto, uno degli inquinanti più temuti. Sempre partendo dal presupposto, come sottolinea Migliorini, che «le emissioni che monitoriamo in continuo e pubblichiamo sul sito sono sempre al di sotto dei limiti di legge ma la volontà è performare meglio ed essere più efficienti».

Sinergie

In parallelo, Neutalia ha avviato una serie di sinergie sul territorio, sia dal punto di vista impiantistico che di ricerca, con partnership con il Politecnico di Milano e l’Università dell’Insubria ma anche con Novavod per un progetto finalizzato al recupero delle plastiche dal rifiuto indifferenziato. E in prospettiva, aggiunge il presidente Michele Falcone, l’impianto di Borsano sarà «sempre più interconnesso con gli altri impianti di Amga, Agesp, Cap» e al centro di strategie di rete che potranno portare a sinergie impiantistiche innovative. Ad esempio, nuove strutture ai lati dei depuratori per sfruttare la presenza dell’acqua o accanto al termovalorizzatore per utilizzare in loco l’energia prodotta. «Un primo modello – sottolinea Falcone – è il biometano di Cap fornito a prezzo calmierato ad Amga e Agesp per far viaggiare i loro camion».

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