SAMARATE – Nicolò Maja (nella foto) sarà dimesso definitivamente dall’ospedale di Circolo di Varese entro questa settimana. Il giovane, 23 anni, un brevetto da pilota appena ottenuto, è l’unico sopravvissuto alla strage di via Torino a Samarate consumatasi nella notte tra il 3 e il 4 maggio scorsi per mano di Alessandro Maja, padre di Nicolò, che prima di aggredire anche il ragazzo ha ucciso a martellate la moglie, Stefania Pivetta, e la figlia minore Giulia, di soli 16 anni.
Dimissioni definitive
«Nicolò ha già trascorso alcuni fine settimana a casa dei nonni a Cassano Magnago – conferma l’avvocato di parte civile Stefano Bettinelli – La dimissione definitiva avverrà questa settimana. Il ragazzo è mentalmente lucido, ma a livello deambulatorio non è ancora stabile. Dovrà affrontare ancora una lunga riabilitazione; è naturale vista la portata delle lesioni che ha subito». I sabati e le domeniche trascorsi a casa dei nonni materni, con il supporto degli zii, sono serviti a tutti per adattarsi ad una situazione comprensibilmente complessa. Ha già incontrato il sindaco di Samarate Enrico Puricelli che lo ha accolto con affetto davanti al municipio insieme ai nonni che si prenderanno cura di lui nella fase di recupero nella loro casa di Cassano Magnago.
Le indagini
«Dal punto di vista psicologico Nicolò è stato assistito da subito in ospedale – aggiunge Bettinelli – Quando l’ho incontrato l’ho visto tranquillo. E’ ovvio, però, che è impossibile immaginare cosa abbia dentro una persona che ha subito un trauma tanto devastante». Sul fronte d’indagine «Immagino che l’inchiesta stia per volgere al termine – conclude Bettinelli – Al momento la sola novità è stato un ricorso di Alessandro Maja per la nomina di un amministratore di sostegno che possa, appunto, amministrare i suoi beni vista la sua impossibilità a farlo personalmente. Richiesta nei confronti della quale non c’è alcuna opposizione da parte nostra».