Non calano i contagi e cresce il timore terza ondata. Pronto il piano vaccini di Ats

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VARESE – Non aumentano i dati dei contagi rispetto alla settimana scorsa, ma cresce la preoccupazione per uno stallo della curva del Covid, anche alla luce della riapertura delle scuole. Come non vengono nascosti i timori rispetto alle tempistiche di rifornimento dei vaccini e a fronte di una macchina vaccinale che di fatto è stata messa a punto da Ats Insubria: a questo scopo ha individuato tre grossi hub sul territorio di competenza che, per quanto riguarda la provincia di Varese, sarà il Terminal 2 di Malpensa. È questo quanto è emerso dalla consueta conferenza stampa con i direttori dei dipartimenti più interessati ad affrontare l’emergenza Covid, che si è tenuta nella mattina di oggi, giovedì 28 gennaio. E alla quale sono intervenuti: Giuseppe Catanoso, direttore sanitario, Ettore Presutto, direttore sociosanitario; Daniela De Bernardi, staff direzione generale; Maria Cristina Della Rosa, direttore dipartimento Cure Primarie; Elena Tettamanzi, responsabile Epidemiologia e Medicina Ambientale, Flussi Informativi; Paolo Bulgheroni, direttore dipartimento Igiene e Sanità Pubblica e Marco Magrini, responsabile Emergenza Covid.

 Spia rossa accesa

I dati sui contagi, da una settimana all’altra sono rimasti sostanzialmente invariati. Uno stallo che, se da un lato segna uno stop all’aumento dei casi, dall’altro accende la spia rossa dell’attenzione, come ha sottolineato il direttore sanitario di Ats Insubria Giuseppe Catanoso: «Negli ultimi sette giorni abbiamo registrato una situazione di stallo nel numero dei casi Covid. Ora abbiamo bisogno di vedere cosa accade nei prossimi giorni per capire se la flessione della curva registrata fino a settima scorsa prosegue. L’attenzione è alta e ci auguriamo che non si vada incontro a un aumento del contagio. Tanto più che da qualche giorno hanno riaperto le scuole. E a tal proposito confermo quanto sia importante rispettare tutte le norme per il contenimento del virus. Anche quelle più elementari: un rialzo dei contagi, proprio in questa fase in cui stiamo lavorando per la vaccinazione di massa, sarebbe una complicazione non da poco».

A far drizzare le antenne sono anche i numeri, anche questi sostanzialmente identici a quelli di settimana scorsa, dei quarantenati o di studenti e docenti in isolamento preventivo.

Campagna vaccini di massa

Si lavora con occhio puntato sui numeri e a testa bassa per pianificare la campagna vaccini. Dove, anche qui, la situazione non è certo tranquilla. Il punto più delicato, che crea instabilità alla fase di programmazione, è la fornitura delle dosi: si è fermata per quanto riguarda Pfizer e non è ancora iniziata per le altre case farmaceutiche in attesa delle necessarie approvazioni. «Però non possiamo stare fermi», ha proseguito Catanoso. «Da parte nostra abbiamo fatto il punto sulla fase 1 e sulla fase 1 bis delle vaccinazione al personale medico sanitario, abbiamo individuato e organizzato gli hub di riferimento per la campagna vaccinale di massa ed elaborato un piano, condiviso in una cabina di regia allargata, che abbiamo inviato a Regione Lombardia per l’approvazione».

L’hub del Terminal 2

In provincia di Varese il punto di riferimento per la campagna vaccinale di massa sarà il Terminal 2 di Malpensa. A illustrare l’organizzazione è stato il referente Covid di Ats Insubria Marco Magrini. Non sarà l’unico punto vaccinale poiché nella campagna saranno interessati anche gli ospedali principali delle Asst e i presidi minori, oltre a strutture temporanee.

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«Abbiamo stimato che al T2 dovremo vaccinare circa 800mila persone, comprese in una fascia d’età tra i 16 e i 59 anni, per quanto riguarda il territorio di riferimento delle Asst Sette Laghi e Valle Olona. A oggi abbiamo individuato i percorsi che i soggetti da vaccinare dovranno seguire una volta arrivati all’hub. Il sistema avrà la capacità di vaccinare da 3 a 6mila persone al giorno. E la prenotazione avverrà o tramite i medici di base oppure attraverso la registrazione online. Ci saranno una trentina di postazioni nella zona degli arrivi in presenza di infermieri e medici. Inoltre sono state previste le aree per l’attesa post vaccino e una dedicata a chi dovesse avere bisogno di assistenza con tutto il personale medico nonché la presenza di ambulanze in caso di necessità».

La pianificazione è stata fatta tenendo in considerazione ogni dettaglio; comunque molto dipenderà dalla disponibilità dei vaccini. «Non dal tipo – ha precisato il ds Catanoso – poiché siamo pronti a operare sia con i vaccini di Pfizer, che richiedono una conservazione più particolare, sia con quelli di AstraZeneca, più semplici da trattare. È chiaro però che molto dipenderà dalla loro quantità, che tutti ci auguriamo essere sufficiente per le effettive esigenze. Altrimenti sarebbe come avere tra le mani una Ferrari, ma con solo mezzo litro di benzina a disposizione».

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