BUSTO ARSIZIO – All’istituto La Provvidenza si brucia la Giöbia del Covid, come da tradizione la prima della città. Ma a scacciare il virus ci pensano soprattutto i vaccini: da domani, 29 gennaio, via al secondo ciclo di iniezioni del siero Pfizer per il personale e gli ospiti della Rsa di via San Giovanni Bosco. «Si è sottoposto alla vaccinazione praticamente il 100% del nostro personale» annuncia il direttore della casa di riposo bustocca Luca Trama.
La prima Giöbia di Busto
Nel cortile dell’istituto La Provvidenza stamattina, 28 gennaio, si è rinnovata la tradizione del falò della Giöbia, da sempre la prima ad essere bruciata in città. La vecchina con la mascherina, e con una grande palla a forma di Coronavirus, è stata data alle fiamme da una delegazione in rappresentanza del personale della struttura, infermieri, operatori socio-sanitari, medici e il direttore Trama. Alcuni ospiti hanno osservato il falò dalle finestre. «Siamo stanchi del virus» ammettono gli operatori della RSA, in prima linea da quasi un anno ormai contro l’emergenza. Aggiunge il direttore Luca Trama: «Speriamo sia di buon auspicio per lasciarci alle spalle i terribili mesi che abbiamo dovuto affrontare».
La sfida del vaccino
La vera sfida che dà speranza all’interno della struttura di via San Giovanni Bosco però è quella della campagna vaccinale. Una speranza concreta di scacciare l’incubo del Covid, visto che in Provvidenza sono stati vaccinati praticamente tutti gli operatori e gli ospiti. Domani, 29 gennaio, si darà il via alla seconda iniezione del siero, con il presidente dottor Ambrogio Gobbi che ancora una volta farà simbolicamente da apripista: «Quasi il 100% del nostro personale ha deciso di vaccinarsi – rivela il direttore Luca Trama – un segno importantissimo di vicinanza a tutti i nostri ospiti e a tutta Provvidenza». Sui 330 dipendenti che operano all’interno della struttura, solo uno avrebbe rifiutato la vaccinazione.
Busto, alla Provvidenza tornano gli abbracci. Dietro i vetri della sala visite