Non farò più da capolista ad Emanuele Antonelli

cornacchia buttiglieri busto assessore

Le dimissioni della consigliera dottoressa Mariangela Buttiglieri da vicepresidente del circolo di Fratelli d’Italia in quel di Busto Arsizio sono, a mio avviso, il giusto epilogo di un rapporto politico e personale che non è mai sorto durante tutta la durata di questa consiliatura (o forse legislatura, come la ritiene il novello ricandidato sindaco Emanuele Antonelli, il quale pare disconoscere i rudimenti basilari dell’incarico che ha ricoperto ed aspira a ricoprire). E ciò è accaduto non certamente per demerito della consigliera Buttiglieri o dei componenti del Gruppo misto al quale è iscritta e di cui è sin’anche capogruppo.

Se la persona più nobile e magari la più acculturata iscritta al circolo di Fratelli di Italia in quel di Busto Arsizio, vicepresidente, facente parte della segreteria provinciale e con incarichi di prestigio a livello regionale ha ritenuto di prendere le distanze dal circolo e dalla annunciata ricandidatura a sindaco di Antonelli, qualche ragione di sostanze ben ci deve essere stata. Oltre, ovviamente, alla solita protervia che a volte rasenta la palese maleducazione del soggetto.

Orbene, la dottoressa Buttiglieri, se nel suo rapportarsi con linguaggio sottile ed appropriato con il sindaco, è stata bollata come insensata, ritengo che se tanto mi dà tanto, ancor peggio dovrei essere ritenuto e definito io.

Ed anche in codesto caso non certo per mio demerito, avendo svolto l’incarico di consigliere per l’intero mandato alla ricerca di un cortese rapporto personale e politico, sempre osteggiato.

A ben guardare, visto che per la prossima tornata elettorale (legislatura a suo dire) non gli farò più da capolista; cosa che mi toccò di fare mio malgrado la volta scorsa, ora intimamente mi sono chiesto “a chi toccherà tale incombenza nella sua futura lista che, gioco forza, sarà fortemente caratterizzata dal partito politico di appartenenza e quindi non più civica?

Ovviamente non ho saputo darmi risposta. Anche se non me ne può fregar di meno.

Tuttavia, ritengo che se tale domanda venisse da me, rivolta di persona e de visu al sindaco, potrebbe forse prendermi a calci nel sedere. Altro che bollarmi come insensato.

Il consigliere comunale di Busto
Diego Cornacchia

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