Numeri del contagio in linea di discesa. Fontana, polemica sulle Rsa con Zingaretti

MILANO – I numeri del contagio sono rassicuranti anche oggi – meno casi positivi, meno decessi, meno ricoveri in terapia intensiva, anche se c’è un “rimbalzo” all’insù di 300 nuovi ricoverati negli ospedali che è un monito a non abbassare la guardia – ma ormai sull’emergenza è guerra politica senza quartiere, con Pd e M5S contro la Lega. Ancora la gestione delle RSA al centro delle liti, che oggi, 19 aprile, contrappongono il governatore Attilio Fontana alla Regione Lazio del segretario del Pd Nicola Zingaretti. E mentre l’assessore al welfare della Lombardia Giulio Gallera scompare dalle dirette Facebook del pomeriggio, addirittura il capo politico dei “grillini”, il sottosegretario Vito Crimi, allude all’ipotesi di «commissariamento» della Regione governata dal centrodestra.

Il riepilogo dei numeri

I dati, innanzitutto. Sono 855 più di ieri, e arrivano nel complesso a 66.236, i positivi al Covid in Lombardia. Ieri, 18 aprile, si erano registrati 1.246 nuovi casi, su oltre 11mila tamponi, mentre oggi i tamponi analizzati sono stati 8.824. La linea, insomma, è costante. Ma ci sono altri numeri che migliorano, a partire da quello dei decessi, per il secondo giorno consecutivo sotto le 200 unità: per l’esattezza 163 decessi che portano il totale a 12.213 morti. Salgono di 390 unità i dimessi dagli ospedali, dove però tornano a crescere anche i ricoveri (più 300). Continua invece il trend di discesa dei ricoverati in terapia intensiva: meno 25, per arrivare a 922. Tanto che uno dei reparti Covid dell’ospedale Niguarda di Milano (27 posti letto) è stato chiuso. Numeri che fanno dire all’assessore alla protezione civile Pietro Foroni, in diretta al posto di Gallera, che «la sfida non è ancora vinta e può essere ancora lunga, perciò dobbiamo prestare la massima attenzione e rispettare le prescrizioni vigenti perché basta poco per riprendere il trend negativo».

I dati nelle province

Si allenta la pressione su Bergamo, con 60 nuovi positivi (in tutto sono 10.689) non diminuisce su Brescia, con 188 nuovi contagi per un totale di 11.9946), e su Milano, con 279 nuovi positivi (15.825 il totale odierno), che scendono a 128 considerando solo la città, con 6549 casi in tutto. Rallenta un po’ anche Varese: più 52 contagiati, in tutto 2.158, mentre a Lodi e Cremona, le prime province-focolaio, si registrano appena 10 casi positivi.

La polemica con il Lazio di Zingaretti

Ancora polemiche politiche all’ombra del contagio. A scatenarle oggi l’affermazione del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, che ai microfoni di Radio Padania fa notare, a proposito dell’ormai noto provvedimento dell’8 marzo sui pazienti Covid nelle RSA, che una delibera simile a quella della Lombardia «era stata presa dal Lazio. Ma al governatore del Lazio non è stato fatto alcun tipo di contestazione» sui media. Si parla delle Rsa-Covid del Lazio, strutture indipendenti dove collocare i pazienti positivi provenienti dalle RSA. «La stessa ratio della nostra delibera» sottolinea Fontana, che difende il lavoro della sua Regione: «Si cerca di attaccare l’organizzazione lombarda. C’è un attacco nel confronto mio in quanto rappresentante di una certa parte politica. Si sta facendo quel fuoco incrociato che è sempre stato fatto quando al governo c’era un rappresentante del centrodestra». Aggiungendo anche che il problema delle Rsa «non è lombardo, laziale o italiano, è europeo». Dalla Regione Lazio, guidata dal segretario del Pd Nicola Zingaretti, arrivano smentite piccate: «Nessun caso Lombardia in Lazio». Al che Fontana controreplica, definendo questa affermazione «inopportuna e di cattivo gusto».

L’assessore Rolfi: «Commissioni d’inchiesta anche sui sindaci»

Il termometro della tensione politica ormai è alle stelle, così arriva un nuovo affondo dall’assessore leghista all’agricoltura ed ex vicesindaco di Brescia Fabio Rolfi: «C’è stata una palese sottovalutazione dei rischi per ragioni propagandistiche da parte dei sindaci di Brescia, Bergamo e Milano». Iniziative che, con l’hashtag #nonsiferma associato alle singole città, erano state prese anche da alcuni sindaci del territorio della provincia di Varese. «Musei gratuiti e mercati aperti, piazze, pub e ristoranti pieni senza controlli – ricorda Rolfi – queste condotte hanno oggettivamente favorito il contagio e sarà interessante approfondire e leggere i dati. Si è volutamente ignorato il richiamo alla prudenza sostenuto dalla Regione mentre nel lodigiano era già vigente una zona rossa. La commissione di inchiesta regionale deve essere estesa anche all’operato di questi sindaci sostenitori dell’apertura totale ed indiscriminata proprio quando bisognava fare l’opposto per ridurre i contagi e salvare le vite».

lombardia coronavirus numeri polemiche – MALPENSA24