Mobilità, nuova indagine nel Legnanese durante e dopo l’emergenza sanitaria

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LEGNANO – Quali mezzi di trasporto saranno utilizzati durante questo periodo? Cambierà il modo di spostarsi? Quanti km saranno disposti a percorrere i cittadini di Legnano e dintorni con la bicicletta? Di che cosa ha bisogno la città per soddisfare le nuove esigenze di mobilità? Sono alcune delle domande che permetteranno di conoscere come sono cambiate le abitudini negli spostamenti a causa dell’emergenza sanitaria legata al Covid19 e di migliorare gli interventi previsti nel progetto originale, varato alla fine del 2019.

I promotori: «Abitudini cambiate in vista della fase 3»

L’indagine originale per conoscere le abitudini di mobilità degli abitanti del Legnanese mirava nel lungo termine a promuovere progetti e attività a favore della mobilità sostenibile e della sicurezza dei cittadini. Negli ultimi mesi, tuttavia, l’emergenza creata dal coronavirus ha profondamente mutato le abitudini di mobilità di tutti, abitudini che con molta probabilità cambieranno ancora quando si entrerà nella cosiddetta “fase 3” che prevede anche la riapertura delle scuole. «Occorre quindi – spiegano i promotori del questionario – ripensare le politiche di accompagnamento alla nuova mobilità, ma per farlo abbiamo bisogno di conoscere come i cittadini si stanno muovendo, con quali mezzi e soprattutto quali sono le loro esigenze in tema di mobilità». Fino al 30 giugno sarà possibile partecipare all’indagine accedendo al sito del progetto e contribuire così a definire meglio alcune delle future politiche di mobilità sostenibile dell’Alto Milanese.

Fondazione Sant’Erasmo verso la normalità

Altre buone notizie sull’andamento della RSA Sant’Erasmo di Legnano. È aumentato il numero dei “guariti”: l’ultima tornata di tamponi agli ospiti ha fatto salire a 6 il numero dei negativi, che ora sono in totale 29; altri 5 esiti sono attesi per la mattinata di domani. Cresce anche il numero degli operatori che rientra in servizio dopo l’obbligata assenza per Covid: negli ultimi giorni sono 4 quelli che hanno ripreso il lavoro. Al momento la struttura si prende cura di 82 ospiti: negli ultimi venti giorni si sonmo registrati due decessi, dato che rientra nella media dei mesi precedenti l’emergenza. Gli ospiti della zona “bianca” da questa settimana potranno ricominciare a incontrare i propri parenti, su appuntamento programmato dagli animatori.  Dovranno naturalmente essere garantiti gli opportuni distanziamenti e l’incontro, anche grazie al clima primaverile, avverrà nelle aree perimetrali della struttura. Resta invariato l’impegno a garantire, tramite video-chiamata, il contatto con gli ospiti a letto e con quelli della zona “rossa”. «Con questa prima, parziale riapertura – commentano i responsabili della struttura – la nostra RSA muove finalmente i primi passi verso l’agognata normalità».

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