Nuove tasse e precedenti storici. Una Lega delle Libertà…poco liberale

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Questa sera (mercoledì 29 gennaio) il consiglio comunale di Sesto dovrà approvare la proposta della nuova tassa di soggiorno, introdotta per la prima volta dalla Giunta della Lega delle Libertà.

È una tassa che possono introdurre i comuni “turistici”. In Lombardia, per scelta della Regione tutti i comuni sono dichiarati ‘turistici’. Molti comuni lo sono solo di nome, altri, come Sesto, lo sono di nome e di fatto.

Il nostro Comune, con scelta simile ad altri della “sponda magra” sinora non aveva questa tassa, ma non c’è nulla di sbagliato nel crearla. Se serve a rendere più bella Sesto ci può stare: per esempio si potrebbero sistemare meglio le aiuole degli alberi della passeggiata di Viale Italia.

Ciò che sorprende è che il gruppo che di chiama Lega della Libertà introduca una nuova tassa senza prima informare gli interessati, il questo caso gli operatori alberghieri e dei campeggi che, ignari del nuovo costo, hanno già venduto gli asset di prenotazione per il 2020 con le vecchie tariffe decise nel 2019.

Giusta o sbagliata che sia la nuova tassa, la Giunta aveva il dovere di informarli almeno qualche mese prima, sapendo come funziona il sistema turistico ai tempi di internet.

Gli amici della Lega della Libertà si ricorderanno che quelli di Boston (cfr. il famoso Tea Party) si arrabbiarono molto con gli inglesi non perché non volevano pagare le tasse, ma perché volevano farlo da cittadini e non da sudditi.

È l’ABC del liberalismo: non mettere le mani nelle tasche del cittadino senza dirlo e senza spiegare il motivo.

Gruppo consiliare Insieme per Sesto

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