Nuovo collegamento tra Pedemontana e 336: scoppia la grana degli espropri

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L'ipotesi della futrura viabilità attorno al Sempione, la superstrada 336 e il nuovo ospedale unico

GALLARATE – Di male in peggio. Il riferimento è ai terreni attorno alla superstrada della 336, famosi o, a seconda dei punti di vista, famigerati per l’interminabile contenzioso tra i proprietari e l’amministrazione comunale gallaratese, lite giudiziaria che va avanti da venticinque anni. Alla quale si aggiunge ora una nuova battaglia legale con l’Anas, destinata a chiamare in causa Palazzo Borghi e, in un prossimo futuro, ad estendersi alla Regione per via del programmato ospedale unico. Un colossale pasticcio del quale non si intravede lo sblocco.

Nuovo braccio di ferro giudiziario

Alle corte. Al centro dei malumori, meglio, della rabbia di coloro i quali all’inizio degli anni Novanta acquistarono decine di migliaia di metri quadrati di aree con lo scopo di farle fruttare, ci sono gli annunciati espropri da parte di Anas per realizzare il collegamento tra la Pedemontana e la stessa superstrada, raccordo che consentirà poi di agganciarsi alla prevista Statale 341 (Gallaratese) verso Samarate. Una bretella i cui lavori sono stati avallati dal Cipe, quindi finanziati, e pronti a partire. Ma per avviare il cantiere occorre entrare in possesso dei terreni, all’incirca 70mila metri quadrati del più vasto comparto, distribuiti su diverse proprietà, tra le quali potentati economici come Esselunga, Coop, Impregilo e Edilmalpensa. Società che a suo tempo, quando Palazzo Borghi varò un piano regolatore che da quelle parti consentiva di realizzare uno sproposito di interventi per tre milioni e mezzo di metri cubi, si buttarono a capofitto con l’intento di costruire centri commerciali e strutture funzionali alla nascente Malpensa Duemila. Correva il 1989. Da allora sono state modificate ben nove volte, con altrettanti varianti ai Piani regolatori o Piani di governo del territorio, le previsioni urbanistiche iniziali, fino al 2016, quando la giunta giuidata da Edoardo Guenzani diede un colpo di spugna a quegli stessi terreni, riducendoli ad agricoli. Per inciso, Guenzani fu l’assessore che nell’89 firmò la prima proposta, quella dei tre milioni e mezzo di metri cubi, per poi ritornare sui propri passi quasi trent’anni più tardi.

Anas disposta a pagare una miseria

Nel frattempo, nessuno dei proprietari ebbe mai l’autorizzazione a battere un chiodo. Salvo pagare Ici, poi Imu e annessi a connessi. Cifre cospicue data l’ampiezza delle aree. Cifre appunto al centro del contenzioso ventennale col Comune. Al quale si aggiunge ora il braccio di ferro con Anas. Perché? Per l’esiguità del prezzo d’esproprio proposto, tre i cinque e sei euro al metro, prezzo di mercato per i terreni agricoli. Una miseria rispetto all’improduttivo investimento iniziale, tra acquisto degli appezzamenti, tasse e perdite conseguenti. Così si andrà allo scontro. Dentro il quale verrò chiamato in causa il Comune, ritenuto il responsabile di tutti i guai. Verso cui ci sono ricorsi, esposti e controricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. Alcuni favorevoli ai proprietari, altri sfavorevoli. Il tutto destinato a finire davanti alla Corte Europea.

La rete viaria per l’ospedale unico

Con una aggravante: gli espropri necessari per realizzare i collegamenti con l’ospedale unico, ipotizzato in territorio di Busto Arsizio ma al confine con Gallarate, insisteranno in gran parte proprio su un’altra porzione dei terreni in questione. I lavori dovrebbero essere a carico della Regione che, a sua volta, dovrà entrarne in possesso. Operazione che si annuncia complessa anziché no. E che, oltre allo sconvolgimento urbanistico e viario dell’intera zona, sia verso Busto sia verso Gallarate, mette in conto le procedure per gli stessi espropri. Pratiche che non si risolveranno in un battibaleno e che rischiano di rinviare nel tempo la costruzione dell’atteso nosocomio. Un motivo di preoccupazione in più.

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La zona di intersezione tra la superstrada 336 e la futura bretella di Pedemontana
anas espropri pedemontana superstrada – MALPENSA24