Nuovo stop della Soprintendenza a Busto: niente demolizioni all’ex Macello civico

Veduta dall'alto del complesso dell'ex Macello civico di Busto Arsizio

BUSTO ARSIZIO – Nuovo intervento “a gamba tesa” della Soprintendenza delle Belle Arti: stavolta nel mirino finisce il progetto di rigenerazione urbana dell’ex Macello civico di via Pepe, destinato alla ristrutturazione in parte con i fondi del PNRR e in parte con quelli del bando regionale Arest. Nel suo parere finale sull’opera, l’organo territoriale del Ministero della Cultura ha prescritto di non demolire la parte del complesso lungo via Pepe, che dovrà quindi essere recuperata.

Il cambio di programma

busto giorgio mariani lega assessore urbanistica

Un’indicazione che ha colto di sorpresa Palazzo Gilardoni: nei sopralluoghi e nei contatti informali che avevano preceduto lo studio di fattibilità, sarebbe stata ventilata la possibilità di disfarsi di alcuni volumi storici non particolarmente pregiati, mentre erano già previsti sia il mantenimento e la ristrutturazione della villa dell’ex comando dei vigili di via Pepe sia quello delle parti architettonicamente più significative dello storico capannone. «Già nei prossimi giorni ci saranno delle interlocuzioni con la Soprintendenza – spiega l’assessore all’urbanistica e al patrimonio Giorgio Mariani (nella foto) – e ci attendiamo un via libera definitivo al progetto, perché i tempi che il PNRR ci concede per eseguire le opere sono molto stringenti».

La nuova delibera

Indicazioni che hanno costretto l’amministrazione comunale a modificare i piani di intervento sull’ex Macello. Nella seduta di giunta di ieri, 11 novembre, su proposta del sindaco, la giunta ha confermato il recupero di tutta l’area dell’ex Macello, quale elemento imprescindibile e comune ai due progetti oggetto di finanziamento, e, al fine di confermare le esigenze di spazi individuati nello studio di fattibilità, ha stabilito di non prevedere la demolizione dell’edificio lungo via Pepe, ma la sua ristrutturazione e al contempo di non prevedere la realizzazione dei nuovi edifici. «Si è pertanto deciso di riperimetrare la suddivisione delle aree oggetto di intervento di rigenerazione urbana e di accordo di rilancio economico sociale e territoriale» annuncia la giunta in una nota.

I bandi e gli interventi

Per la rigenerazione dell’ex Macello civico, il Comune di Busto Arsizio ha ottenuto 6,36 milioni di euro di fondi PNRR per realizzare un progetto da 7 milioni sulla parte sinistra del complesso, dove troverà posto «un polo per spazi creativi, culturali e sociali, aperto alla città, mantenendo al suo interno la sede degli scout», e altri 2 milioni di euro da Regione Lombardia, nell’ambito del bando AREST, per portare a compimento un progetto da 5,5 milioni di euro per la realizzazione di «spazi destinati alla scuola e alla formazione». Qui sorgerà il nuovo ITS sulla logistica sostenibile, dotato di spazi per «attività scolastiche di natura professionale con annessi laboratori e la realizzazione di un nuovo edificio (ove erano presenti parti di edifici già demoliti) da adibire ad aule».

I precedenti

L’organismo che dipende dal Ministero dei Beni Culturali era già intervenuto in modo inatteso in due occasioni in tempi recenti: sul progetto di rigenerazione dell’ex Calzaturificio Borri, con la prescrizione di salvaguardare le storiche colonnine di ghisa nell’ambito della realizzazione del nuovo auditorium per la musica, e sulla controversa questione dei lampioni di Richino Castiglioni, con la retromarcia sul via libera alla sostituzione con i nuovi elementi “stile Ikea” posizionati da A2A e la richiesta di rimettere i lampioni storici almeno in una parte del centro storico.

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