Oggiona, aggressione in via Torino: la vittima conosce il suo aggressore?

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OGGIONA CON SANTO STEFANO – Dopo l’aggressione avvenuta in via Torino intorno alle 15.30 di sabato 5 dicembre a Oggiona con Santo Stefano si lavora su due diversi binari. Il primo: la qualificazione del fatto. Il secondo l’individuazione delle frequentazioni del 41enne perché lì potrebbe nascondersi l’aggressore o in ogni caso quest’ambito potrebbe rivelare informazioni utili all’identificazione del responsabile. Per quanto riguarda la qualificazione del fatto il sostituto procuratore di Busto Arsizio Massimo De Filippo, che coordina le indagini condotte dai carabinieri della compagnia bustocca, è in attesa degli atti relativi alle ferite inferte alla vittima.

Quanti colpi ha inferto l’aggressore?

Vittima, un 41enne residente non lontano dal luogo dell’aggressione avvenuta per strada, che è ancora ricoverata in prognosi riservata all’ospedale di Legnano in coma sedato. L’uomo è stato colpito alla testa presumibilmente con un oggetto molto pesante. Ma quanti sono i colpi inferti? E’ stato colpito una volta soltanto oppure è caduto sotto più fendenti? E ancora deve essere valutata la “capacità omicidiaria” di quegli stessi colpi. Da queste valutazioni dipende la posizione del responsabile davanti alla giustizia. Al momento il fascicolo aperto è per lesioni gravi; tuttavia, sulla scorta della valutazione degli atti, il capo di imputazione potrebbe aggravarsi tramutandosi in tentato omicidio.

Nel mirino le frequentazioni della vittima

Gli inquirenti lavorano, naturalmente, per stringere il cerchio intorno al responsabile. In questo senso i militari stanno raccogliendo diverse testimonianze, sia tra i residenti nella zona (qualcuno avrebbe dichiarato di aver sentito delle urla) che tra i familiari e i contatti più stretti della vittima. L’ambito in cui gli inquirenti si stanno muovendo è quello delle frequentazioni dell’uomo. Appare, insomma, piuttosto remota (se non praticamente esclusa) l’ipotesi che il 41enne possa essere stato aggredito da uno sconosciuto magari in un tentativo di rapina. Per questo i carabinieri sono al lavoro per accertare quali fossero le frequentazioni della vittima, in particolare quelle più strette e temporalmente più ravvicinate al momento dell’aggressione. In quest’ambito informazioni interessanti potrebbero arrivare sia dal cellulare del 41enne che dalle telecamere di videosorveglianza presenti in zona. Tra queste frequentazioni gli inquirenti dovranno quindi stringere il cerchio individuando il movente scatenante di un’aggressione tanto violenta. E’ possibile, insomma, che la vittima conosca il suo aggressore. Il 41enne, viste le condizioni sanitarie in cui versa, non può naturalmente fornire indicazioni in questo senso.

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